Raccapricciante lo scenario, che era identico a quello del 5 Gennaio scorso: cani morti chiusi nei sacchetti e sparpagliati lungo le sponde del lagno, senza pietà. I sanitari di prima mattina sono stati chiamati sul posto per coordinare le operazioni di rimozione delle carcasse oramai in putrefazione e disporne lo smaltimento legale, dopo aver dato corso alle relative autopsie. Si cerca di stabilire l'esatta causa del decesso, fondamentale per capire quello che si nasconde dietro questa vergogna tutta italiana.
A lavorare senza sosta per chiarire la vicenda che si nasconde dietro il macabro ritrovamento è il pm Maria Cristina Amoroso, che ha affidato le indagini ai carabinieri del comando operativo di Castello di Cisterna. Alcuni cani su cui è stato rinvenuto il microchip sono stati registrati all'ex Frullone, oggi ospedale veterinario, altri presso veterinari privati.Gli ambientalisti non escludono attività illecite legate alla camorra come il combattimento tra cani, canili lager e l'allevamento di animali da destinare alla vivisezione. Un business che può arrivare fino ai 2 milioni di euro con appalti triennali da parte delle Asl che si affidano a privati per lo smaltimento..
Non ci sono immagini del nuovo ritrovamento. Le uniche immagini pubblicate finora, che hanno fatto il giro del mondo, sono quelle che abbiamo pubblicate in esclusiva su MARIGLIANO.net , che tutti i maggiori quotidiani hanno ripreso, molti dei quali senza citare la fonte.
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