Vaccinazioni E'
necessario vaccinare il cane per la prevenzione delle principali
malattie infettive: esistono in commercio vaccini sempre più sofisticati
e completi, che permettono ai veterinari di tutelare al meglio la
salute dei nostri animali.
I vaccini sono preparati con gli stessi
virus e batteri che provocano le malattie che si vogliono combattere, il
cui potere patogeno viene inibito con attente lavorazioni di
laboratorio. Il potere immunogeno resta immutato, in maniera che il
sistema immunitario dell'animale riconosca l'agente infettivo e reagisca
con la produzione di anticorpi. - Torna all'indice
I tempi delle vaccinazioni e dei richiami
- Quando il cucciolo nasce è protetto dalle malattie infettive solo
dagli anticorpi della madre, che gli sono stati trasmessi durante la
gestazione, e che continuano ad assumere succhiando il colostro ed il
latte nelle prime ore dopo il parto. La madre a sua volta ha sviluppato
tali anticorpi in seguito a vaccinazioni o a contatti diretti con agenti
infettivi presenti nell'ambiente. Perciò è importante non spostare la
cagna nell'imminenza del parto, né i cuccioli in ambienti diversi da
quelli in cui sono nati,anche se con la madre. Questi anticorpi
conferiscono una immunità solo temporanea, che scompare progressivamente
in poche settimane.
Il Sistema Immunocompetente del cucciolo, vale a
dire quell'insieme di cellule che sono preposte alla produzione di
anticorpi per la difesa dalle malattie infettive (batteriche e virali ),
al momento della nascita è completamente inattivo e solo dopo alcuni
mesi raggiunge la completa funzionalità.
Verso il 40°-45° giorno
dalla nascita, il S.I. è abbastanza attivo. Ed è questo il momento
giusto per la prima vaccinazione. Se per troppa prudenza o mancata
informazione la prima vaccinazione viene effettuata prima di questa età,
si rischia di compiere un'azione non solo inutile, ma addirittura
nociva per la salute del cucciolo. Perché gli antigeni vaccinali
inoculati, vengono neutralizzati dagli anticorpi acquisiti dalla madre,
che non saranno più disponibili nel caso di una reale infezione, e il
cucciolo si troverà indifeso.
In genere per la prima vaccinazione si
preferiscono vaccini che contengono solo le frazioni antigeniche delle
malattie più pericolose per il cucciolo, come la parvovirosi ed il
cimurro, in maniera che il sistema immunocompetente si specializzi
contro questi virus. E si rimandano le frazioni antigeniche delle altre
malattie alle successive vaccinazioni. E' necessario fare i richiami,
perché all'età di 40/45 giorni non si è sicuri di una risposta completa
del sistema immunocompetente. Anche nel caso dei richiami, e per gli
stessi motivi precedentemente detti, essi non devono essere troppo
vicini nel tempo, ma tra una vaccinazione e l'altra deve intercorrere un
periodo minimo di 15/20 giorni.
Se per la prima vaccinazione si
preferiscono i vaccini contro la parvovirosi ed il cimurro, i vaccini
successivi, sia per i cuccioli che per gli adulti, possono comprendere
frazioni antigeniche di Adenovirus canino( che provoca una forma di
epatite), di virus della parainfluenza e dei batteri che provocano la
leptospirosi. Poiché queste vaccinazioni non hanno lunga efficacia, è
consigliabile ripeterle ogni anno, ed è molto importante che i
proprietari le facciano. Se l'animale adulto è molto più robusto e
resistente di un cucciolo, nel momento in cui si trovi in una situazione
immunologicamente a rischio, a causa di stress, malattie, interventi
chirurgici ecc., è anch'esso esposto a qualsiasi contagio.
Note :
-
contro la Leptospirosi, che è una malattia batterica pericolosissima e
trasmissibile all'uomo, è consigliabile il richiamo ogni sei mesi, per i
soggetti che vivano in ambienti rurali o potenzialmente infestati dai
ratti, che ne sono i principali diffusori. I vaccini, il cui valore
immunogeno non è eccellente, sono al momento validi soltanto contro due
forme di leptospirosi, L. Icterohaemorragiae e L.Canicola. Il che spiega
l'insuccesso della vaccinazione in caso di contaminazione da parte di
altre leptospire.
Per il cane da caccia, più esposto d'altri
all'infezione, è consigliabile praticare tale vaccinazione due volte
l'anno, per tutta la vita dell'animale.Per gli altri cani una
vaccinazione annuale è sufficiente, ma non si dovranno mai dimenticare i
richiami.
- la Rabbia è una zoonosi, cioè una malattia
trasmissibile all'uomo, e provoca la morte. Oggi è assente sul
territorio italiano e quindi la vaccinazione non è obbligatoria. Rimane
tuttavia obbligatoria per gli animali che varcano le frontiere o per
quelli che, frequentando le esposizioni, possono venire a contatto con
soggetti provenienti da altri paesi. Fino a 30/40 anni fa' i vaccini
disponibili per questa malattia non erano raffinati e potevano provocare
effetti collaterali molto gravi. Perciò molti proprietari sono sempre
stati contrari a praticarla ai loro cani. Oggi invece esistono vaccini
sicurissimi costituiti da virus inattivati, privi di proprietà patogene,
che non provocano nemmeno prurito al momento dell'inoculazione e
possono essere iniettati anche a cuccioli di tre mesi. - Torna all'indice
Sverminazione
- Per tutta la sua vita il cane, a seconda dell'età, del luogo in cui
vive, del tipo di vita che conduce, è soggetto all'infestazione di
parassiti intestinali, che devono essere eliminati con la verminazione.
Questa pratica è finalizzata sia alla salute del cane stesso, sia a
quella dell'uomo.
Alcuni parassiti intestinali possono causare gravi
disturbi che arrivano a causare la morte dell'animale. Gli ascaridi
soprattutto nel cucciolo, quando sono presenti in grande quantità,
possono formare veri e propri gomitoli che occludono il lume intestinale
e spesso provocano la morte del soggetto. Sempre nel cucciolo una forte
infestazione di anchilostomi può provocare una grave forma di anemia,
anche mortale. Oggi si trovano in mercato
eccellenti farmaci vermifughi, che possono essere somministrati al
cucciolo già a 15-20 giorni..Questa operazione è necessaria per
eliminare gli ascaridi,parassiti tipici del cucciolo, che gli vengono
trasmessi dalla madre durante la gestazione o anche l'allattamento.
Ulteriori sverminazioni possono essere effettuate a distanza di 20-25
giorni.
Per l'uomo alcune parassitosi del cane possono essere fonte
di patologie.Le larve degli anchilostomi che si trovano nel terreno,
possono insinuarsi sotto la pelle dell'uomo, provocando, soprattutto nei
climi caldi e umidi, reazioni cutanee infiammatorie e allergiche. Le
uova di ascaridi, soprattutto nei bambini, che vengono più a contatto
della terra e si mettono facilmente le mani in bocca, possono provocare
una patologia da "larva migrans", con febbre, sintomi polmonari e
talvolta disturbi oculari. E poi la "tenia echinococco" può essere causa
nell'uomo di una gravissima patologia provocata dalle pericolose "cisti
idatidee" che si possono insediare in organi vitali.
Perciò non solo
i cuccioli, ma anche i cani adulti vanno sverminati sistematicamente
una o due volte l'anno. Siccome non tutti i parassiti sono sensibili
agli stessi farmaci, per una lotta più efficace è necessario procedere
all'identificazione del parassita stesso, mediante un esame coprologico.
Citiamo naturalmente le più importanti e, soprattutto, quelle contro le quali è necessaria e possibile la vaccinazione.
Malattie
Parvovirosi- E'
una malattia infettiva e contagiosa dovuta a un virus, il parvovirus.
Può colpire non solo il cane, ma numerose specie animali, il topo, il
ratto, il coniglio, il visone, il maiale,il bovino ecc.La malattia si
manifesta con gastroenterite emorragica, che può essere mortale
soprattutto per i cuccioli. Dato il suo carattere contagioso, la
malattia può avere conseguenze catastrofiche, se gli esposti al contagio
sono numerosi .
La diagnosi può essere formulata con certezza solo
sulla base di esami di laboratorio. Il periodo più delicato è quello
compreso tra le quattro e le otto settimane di vita, soprattutto se
l'animale vive in ambiente poco curato dal punto di vista igienico, se è
malnutrito o vittima dei parassiti. Dopo questa età gli anticorpi
materni sono praticamente scomparsi e la vaccinazione ha pieno effetto,
poiché la produzione di anticorpi vaccinali in tal caso è massima.
Nell'adulto
la vaccinazione ha dato eccellenti risultati. Solo gli animali non
vaccinati o mal vaccinati (mancanza di richiamo), rimangono esposti al
contagio. -
Cimurro.
E' una malattia contagiosa e virulenta dovuta ad un virus
specifico.Chiamata ancora malattia della giovane età, la cui evoluzione è
spesso mortale, il cimurro è presente in Europea dal XVII secolo e fu
descritta per la prima volta nel 1809 da Jenner, il medico inglese cui
si deve il vaccino contro il vaiolo. Se il cane è il bersaglio
principale del virus, anche altri carnivori possono esserne colpiti : il
furetto in particolare, ma anche la volpe, il lupo ed il visone. Il
cimurro colpisce soprattutto i cani giovani e non esiste alcun
trattamento specifico.Dopo un periodo di incubazione, che va di solito
dai tre ai sette giorni, l'animale presenta la febbre alta, il naso e
gli occhi gli colano, l'appetito diminuisce. Poi sopraggiungono i
sintomi più seri. La vaccinazione rimane il solo modo per proteggerli
contro questa grave malattia. Essa è molto efficace e non pericolosa. Il
vaccino viene preparato su colture cellulari a partire da virus vivi
modificati.
La vaccinazione può essere eseguita fin dall'età di due
mesi, ed in questo caso bisogna praticare una seconda iniezione di
richiamo un mese più tardi. A partire dai tre mesi una sola iniezione è
sufficiente. I richiami, che si effettueranno ogni 12 mesi, devono
essere ripetuti per tutta la vita dell'animale. In genere questo vaccino
viene associato ad altri : epatite di Rubarth, leptospirosi,
parvovirosi, rabbia.
Malattia di Rubarth
- E' un'epatite che può avere conseguenze assai gravi e, sebbene sembra
che il virus che ne è responsabile, abbia perso parte della sua
virulenza, la prudenza consiglia la vaccinazione. La malattia può
presentarsi sotto diversi aspetti. Nella forma iperacuta colpisce
soprattutto i cuccioli, i quali muoiono nel giro di poche ore senza aver
manifestato sintomi evidenti.La forma acuta colpisce sia i cani giovani
che quelli adulti,e si manifesta con problemi digestivi e dolori
associati a sintomi ganglionali. Successivamente possono comparire
disturbi agli occhi ed ai reni. Una volta diagnosticata la malattia,
cosa non semplice da fare con un semplice esame clinico, la terapia è
sintomatica e mira essenzialmente a correggere i sintomi digestivi e
quelli oculari. Ma la gravità delle eventuali conseguenze consiglia
senz'altro la vaccinazione : i vaccini contro la malattia di Rubarth di
cui si dispone attualmente, sono eccellenti e non danno alcuna reazione
secondaria. La prima vaccinazione si effettua all'età di due mesi ed in
genere viene praticata insieme alla vaccinazione contro il cimurro. I
richiami verranno effettuati dopo circa 20-30 giorni e poi una volta
l'anno. L'immunità conseguita è eccellente.
Babesiosi o Piroplasmosi
- Trasmessa dalle zecche, la babesiosi è una malattia del sangue dovuta
alla babesia canis, un protozoo parassita dei globuli rossi, che li
distrugge per moltiplicarsi. Perciò la malattia è accompagnata da anemia
e può essere mortale.Portatrice di questo protozoo è la zecca, che è un
parassita obbligatorio e temporaneo: obbligatorio perché ha bisogno del
sangue dell'ospite per completare il proprio sviluppo; temporaneo
perché dopo dieci giorni la zecca abbandona l'animale che l'ha
ospitata.La diagnosi della babesiosi canina si basa sul reperimento al
microscopio del protozoo parassita. Attualmente i veterinari hanno a
disposizione diversi preparati per distruggere il parassita ed anche per
curare l'insufficienza renale che è una frequente complicazione della
malattia. -
L'allergia alla morsicatura delle pulci
Il
periodo di attività delle pulci va dalla fine della primavera
all'inizio dell'autunno. Ma se i parassiti hanno avuto la possibilità di
sistemarsi nei luoghi abitati dagli animali, possono essere fastidiosi
durante tutto l'anno. Le pulci infestano il cane per periodi molto
brevi, praticamente il tempo di nutrirsi del suo sangue. Ma si
riproducono nell'ambiente, attraverso le uova, le larve vermiformi e le
ninfe.In casa non è facile vederle, perché si nascondono nelle fessure.
Ma se troviamo una pulce sul cane, in casa ce ne saranno sicuramente
dalle 50 alle 500.
La saliva delle pulci contiene sostanze capaci di
combinarsi con certi componenti della pelle e di formare i cosiddetti
"allergeni". Si scatena così il processo allergico, al quale per fortuna
non tutti i cani sono sensibili nella stessa misura. Nella stessa casa
un cane può presentare un'allergia, mentre altri cani e gatti che vivono
insieme a lui, ne rimangono immuni. Alcune razze sembrano maggiormente
predisposte: Pastore Tedesco, Setter, Terrier e Dalmata.In teoria anche
una sola pulce può essere sufficiente a scatenare questo processo.
I
sintomi sono tipici : prurito insistente sul ventre, sul dorso e sulle
estremità delle zampe, accompagnato da piccole lesioni lungo la schiena.
Si nota la rarefazione del pelo, i peli si spezzano, la pelle si
ispessisce e trasuda.
Il trattamento si basa sull'eliminazione delle
pulci dai cani e dagli altri animali della casa, soprattutto il gatto
che sembra ne sia il portatore, così come dall'ambiente in cui vivono.
La distruzione delle pulci è difficile, perché esse passano poco tempo
sull'animale e sono molto resistenti quando si trovano disperse
nell'ambiente.
Il processo allergico va curato con medicamenti
esterni e, nei casi più gravi, anche con trattamenti per via orale e
parenterale. Poi bisogna prevenire nuove manifestazioni nell'anno
successivo, sia a livello ambientale, interrompendo il ciclo biologico
delle pulci presenti, sia direttamente sul cane.
Oggi esistono in
commercio numerosi mezzi per combattere le pulci, i cui principi attivi
sono sempre più validi. Fatevi consigliare dal vostro veterinario. -
Disturbi causati da ectoparassiti -
Il mantello del cane è ricettacolo naturale di molti parassiti e, oltre
le pulci e gli acari(agenti patogeni della scabbia e della rogna
demodettica e delle otoacariasi), vi si trovano molto comunemente trombidi, zecche e pidocchi.-
I trombidi sono piccoli acari (artropodi simili ai ragni), le cui larve
sono parassiti: di colore arancione, raggiungono, una volta,
completamente rriempitesi di sangue dell'animale, la misura di una testa
di spillo. Il resto del ciclo, ninfa e adulto, i trombidi non lo
compiono per via parassitaria.
Nel cane la larva si fissa soprattutto
sulle zone in cui la pelle è più sottile: palpebre, base delle
orecchie, labbra, spazi interdigitali, ano. Essa secerne una saliva
molto attiva, che forma nella pelle una sorta di tubo, che le permette
di aspirare i liquidi di cui si nutre.La larva resta solo tre o quattro
giorni sul cane, poi cade al suolo per proseguire la propria evouzione.
La trombiculosi si manifesta con un prurito intenso sul corpo,in
particolare alle estremitàà e sul muso.Si possono persino vedere i punti
arancioni che i parassiti formano al centro di lesioni infiammate ed
umide. Dopo la loro totale scomparsa, è possibile che i sintomi
persistano per un paio di settimane. In generale gli animali si
reifestano durante tutto l'autunno. Tenuto conto dell'origine del
parassita e di questa reinfestazione continua, il trattamento della
malattia non è semplice. Teoricamente è possibile distruggere i trombidi
presenti nell'ambiente con degli insetticidi acaricidi, ma l'impiego di
queste sostanze è delicato. Occorre dunque passare regolarmente delle
lozioni insetticide sul corpo del cane durante tutta la stagione in cui
maggiore è la diffusione dei trombidi. Accanto alla lotta all'acaro
stesso, può essere benefica l'applicazione di lozioni o di gel
contenenti degli antinfiammatori, che allevino il prurito ed il dolore
causato dai trombidi.
- Le zecche anche appartengono al gruppo degli
acari. Si distinguono dagli agenti della scabbia e dai trombidi, per la
maggiore grandezza: quando sono piene di sangue, possono raggiungere
anche la misura di un centimetro. Sono molte le specie delle zecche, e
due di queste sono parassiti del cane: Rhipicephalus sanguineus e Dermacentor reticulatus.Le
zecche si fissano all'animale infilando il rostro nelle zone in cui la
pelle è sottile, causandogli prurito e la voglia irrefrenabile di
grattarsi. Non solo, ma, tenuto conto del loro gran numero,possono
trasmettergli delle malattie come la babescosi, la piroplasmosi e la erlichiosi.Rispetto
ai pidocchi, le zecche trascorrono sul cane solo un breve periodo, per
poi lasciarsi cadere, dopo essersi riempite di sangue.Se le si vuole
asportare, occorre usare molta attenzione. Infatti, quando la zecca si
nutre, le zone perforanti sono unite alla pelle dell'animale da una
sostanza cementante. Se la zecca viene strappata, queste parti restano
nella pelle, formando un ascesso. La zecca deve quindi essere
anestetizzata con una goccia d'etere, che provoca una retrazione
parziale del rostro.
- I pidocchi sono piccoli insetti privi di ali,
che infestano soprattutto i cuccioli e vengono trasmessi(come per
l'uomo), per contatto diretto o attraversi spazzole e pettini.
I
pidocchi hanno il corpo appiattito e vivono permanentemente sul loro
ospite. Le femmine posano le uova, collocandole sotto la superficie
delle base dei peli. Quaste uovo appaiono come piccoli punti biancastri.
Da ogni uovo esce una larva che, dopo numerose mute, dà vita ad un
nuovo adulto.La durata totale del ciclo è breve, di dieci/venti giorni,
perciò è molto rapida la proliferazione di questi parassiti.
I pidocchi sono responsabili di malattie dette pitiriasi
,che possono comparire nei cani già nelle prime settimane di vita, e
poi in tutte le età. Si riscontrano soprattutto nei cani che provengono
da collettività nelle quali questi parassiti sono diffusi. I cuccioli si
grattano il corpo e soprattutto la testa.Per fortuna le pitiriasi non
sono malattie gravi: tuttavia i pidocchi possono trasmettere al cane una
tenia comune, la Dipylidium caninum.L'animale ingerisce la larva del verme ingoiando i pidocchi quando si gratta con i denti.
Il
trattamento delle pitiriasi è molto semplice: shampoo insetticida usato
con una certa continuità. E' necessario trattare nella stessa maniera
tutti i cani a contatto con l'animale infestato.
Il prurito - Tutti i cani si grattano, chi più chi meno, e cause molto
diverse possono concorrere a causare questa manifestazione. Alle volte
concorre anche il limite di sopportazione dell'animale, che è più basso
nel cane di temperamento nervoso, più alto nel cane calmo e placido.:
uno si gratta freneticamente, mentre l'altro non sente alcun prurito. In
seguito si instaura una specie di circolo vizioso: lo stimolo
esercitato a livello della pelle viene trasmesso al cervello per via
nervosa, il cervello lo interpreta come diverso da quello del dolore e
lo rinvia verso la pelle, dove si traduce in pruriti irresistibili. Più
il cane si gratta, più si infligge nuove lesioni, più aumenta il
prurito.
Parassiti - Causa del prurito sono spesso i parassiti,
insetti o acari: le pulci, che possono anche provocare reazioni
allergiche, gli acari della rogna sarcoptica (Sarcoptes) o
demodettica(Demodex), la Cheybettiella tipica degli animali giovani,
l'acaro della rogna auricolare (Otodectes). Anche zanzare, moscerini e
mosche e parassiti interni possono causare fenomeni pruriginosi.
Infezioni
batteriche - le infezioni batteriche della pelle,soprattutto a livello
dei follicoli piliferi, sono molto pruriginose. Anche alcuni prodotti
chimici, come saponi e shampoo, possono scatenare infiammazioni che
portano prurito. Ed in alcune stagioni possono essere presenti nei prati
piante selvatiche irritanti.
Allergie - Anche le allergie possono
essere causa di prurito nel cane.Esse si instaurano sia per contatto
diretto con la cute del cane, sia per via alimentare; si consolidano
progressivamente, in seguito ad una sensibilizzazione del soggetto e
sono caratterizzate da una rapida apparizione dei disturbi ogni qual
volta ci sia un'esposizione all'allergene.
Le cure - Se si vuole
curare il prurito del cane, non bisogna curare solo il prurito,
somministrandogli medicine che gli impediscano di grattarsi, ma cercarne
la causa . Purtroppo non è sempre facile per il veterinario individuare
la causa, ma più spesso le cause, che provocano il prurito. A seconda
dei casi si potrà trattare l'animale con antiparassitari, antisettici o
antibiotici, e con un'alimentazione adeguata. A volte il veterinario può
decidere di affrettare la guarigione somministrando degli
antinfiammatori solo per qualche giorno. -
La torsione dello stomaco -
Questa grave affezione è considerata come l'urgenza numero uno nella
medicina veterinaria. Il cane che ne soffra, è in pericolo di vita sin
dal manifestarsi dei primi sintomi. E' quindi importante conoscere quali
siano i sintomi, perché ogni minuto è importante per porre riparo.
Infatti oggi una valida equipe medico-chirurgica, grazie alle moderne
tecniche di rianimazione, può salvare una buona percentuale di soggetti.
Tutti
i cani, senza eccezioni, possono un giorno o l'altro presentare una
sindrome di dilatazione-torsione dello stomaco, anche se questa
affezione riguarda soprattutto i cani di grande taglia e torace
profondo. L'età e il sesso non hanno importanza.
Ancora oggi non è
stato individuato il fattore scatenante di questa affezione. Invece le
circostanze che la accompagnano sono ormai perfettamente chiare:
un pasto unico e voluminoso;
un consumo troppo rapido della razione;
un esercizio fisico violento o uno stress appena prima o appena dopo il pasto;
una predisposizione del cane al vomito e alla diarrea.
Le manifestazioni che devono attirare la vostra attenzione:
il cane è inquieto, non sta fermo, si lamenta spesso;
soffre di spasmo addominale;
cerca di vomitare senza riuscirvi oppure rigurgita un'abbondante saliva spumosa;
il suo addome diviene voluminoso, teso, duro ed alla percussione risuona come un tamburo.
Avete
due ore di tempo per portare il cane dal veterinario. Questi metterà il
cane sotto perfusioone e tenterà prima lo svuotamento dello stomaco per
mezzo di una sonda esofagea. Poi, se la torsione è grave, sarà
necessario operare. Le cure post-operatorie sono indispensabili, perché
nei giorni che seguono l'intervento sono possibili complicazioni. -
Zoonosi
Le
zoonosi sono malattie che si trasmettono naturalmente dagli animali
vertebrati all'uomo e viceversa. La maggior parte di esse può essere
evitata osservando delle elementari precauzioni igieniche. Alcune sono
pericolose per l'uomo, leptospirosi, leishmaniosi ; altre possono
essere addirittura mortali : rabbia, echinococcosi.Le Leptospirosi -
I batteri che causano queste malattie, attaccano soprattutto i roditori
e i porcospini. Questi piccoli mammiferi non sembrano patire tale
infezione ed eliminano le leptospire con le urine. Una volta escreti, i
batteri per sopravvivere devono trovare condizioni favorevoli, vale a
dire un ambiente umido : stagni, fiumi, pozze, canali. L'animale sano si
contagia sia per contatto diretto con l'animale infetto( morso ), sia
per contatto indiretto attraverso un ambiente o degli oggetti infetti. I
germi penetrano nell'organismo attraverso le mucose, la pelle e gli
occhi. L'uomo contrae la malattia attraverso il contatto con animali
malati o con un ambiente infetto. Nel cane la malattia si manifesta in
tre forme cliniche : gastroenterite emorragica, ittero o nefrite.
Diagnosticare una leptospirosi è difficile e la prognosi è molto
sfavorevole e condizionata soprattutto dalla misura in cui sono
attaccati i reni. Purtroppo la guarigione è ancora un fatto del tutto
eccezionale.
La prevenzione delle leptospirosi è sanitaria e medica.
La profilassi sanitaria si occupa della distruzione dei topi, principali
nidi di infezione, ma anche della bonifica di ambienti paludosi e
fangosi.
La profilassi medica consiste nella vaccinazione. I vaccini,
il cui valore immunogeno non è eccellente, sono al momento validi
soltanto contro due forme di leptospirosi, L. Icterohaemorragiae e
L.Canicola. Il che spiega l'insuccesso della vaccinazione in caso di
contaminazione da parte di altre leptospire.
Per il cane da caccia,
più esposto d'altri all'infezione, è consigliabile praticare tale
vaccinazione due volte l'anno, per tutta la vita dell'animale.Per gli
altri cani una vaccinazione annuale è sufficiente, ma non si dovranno
mai dimenticare i richiami.
Leishmaniosi canina - Questa
malattia parassitaria è dovuta ad un protozoo (Leishmania infantum),
che si installa in determinate cellule ematiche, le macrofaghe
mononucleate. I parassiti in questione, che prendono il nome di
leishmanie, sono inoculati nell'organismo da un minuscolo moscerino
(flebotomo) che ha in sé e trasmette l'agente infettivo.
In Italia questa malattia colpisce soprattutto il sud, ma si sta diffondendo lungo tutte le zone costiere.
La
leishmaniosi si presenta in due forme : una acuta, che è rara, ed una
cronica, che è la più frequente. La prima si riscontra soprattutto nei
cani giovani e si manifesta con febbre e tremori muscolari e porta alla
morte nel giro di pochi giorni.
La forma cronica invece, interessa
solo i cani adulti, e si manifesta con prostrazione, dimagrimento,
atrofia muscolare e ipertermia ciclica. A questi sintomi se ne associano
altri che riguardano la pelle e le mucose, caduta del pelo,
ispessimento della pelle, lesioni ed ulcerazioni ecc.
Alla diagnosi
si arriva con la visita medica e con le analisi di laboratorio, che
possono rilevare la presenza del parassita nel midollo e nelle lesioni
cutanee. Un esame sierologico consente inoltre di evidenziare gli
anticorpi specifici della malattia in questione.
La leishmaniosi
canina si può solo curare, ma non guarire. Si possono cioè curare i
sintomi ed eliminarli, ma l'animale ne resta portatore e quindi rimane
potenzialmente un nido d'infezione. Si pone perciò il problema se sia il
caso di tenerlo.Nelle zone endemiche la prevenzione è basata
soprattutto sulla lotta ai propagatori e sulla distruzione dell'habitat
propizio alla loro riproduzione. Purtroppo non è possibile
ipotizzare alcuna misura di profilassi, poiché fino ad oggi non esiste
alcun vaccino contro la leishmaniosi. -
Filariosi -
Con la bella stagione tornano le passeggiate nei parchi con i nostri
amici a quattro zampe. E tornano le zanzare, vettori di una delle
malattie piu' temute da cani e gatti: la filariosi. Un piccolo
accorgimento puo', tuttavia, salvare i piccoli amici dell'uomo e
consentirci di godere in tutta tranquillita' delle prime giornate di
sole.
Un'ottima tavoletta masticabile a base di carne da
somministrare, su indicazione del Veterinario, diventa come un gesto
'premiante' che puo' salvare la vita. "La prevenzione della filariosi
non si basa sull'impiego di vaccini, come di norma avviene nel caso di
malattie infettive, ma sull'utilizzo di farmaci efficaci contro le forme
giovanili del parassita trasmesse dalle zanzare", spiega il professor
Claudio Genchi, ordinario di Malattie parassitarie, Facolta' di Medicina
Veterinaria, Universita' degli Studi di Milano. "La somministrazione
del farmaco e' diretta a uccidere le larve trasmesse nei 30-40 giorni
antecedenti il trattamento e che non hanno ancora iniziato la migrazione
dal punto dove sono state depositate dal vettore infetto verso il
polmone e il cuore. Si tratta quindi di un trattamento "retroattivo", da
ripetere ogni 30 giorni per tutta la durata del periodo a rischio di
trasmissione, in modo da inibire lo sviluppo ad adulto delle larve".
Sono due le filariosi pericolose per il cane, trasmesse dalle zanzare
con il pasto di sangue: la filariosi cardiopolmonare e la filariosi
sottocutanea. Aumentano i vettori con l'arrivo della zanzara tigre
(Aedes alpopictus) che aggiunge la sua attivita' a quella della zanzara
autoctona (Culex pipiens) con un rischio di trasmissione delle Filariosi
ormai presente 24 ore su 24. In seguito all'innalzamento delle
temperature, si accorciano i tempi di trasmissione della malattia, con
conseguente aumento del numero dei cicli di trasmissione. Si espande
l'area della malattia: dalla tradizionale localizzazione in Pianura
Padana - comprese le fasce collinari e pedemontane - e in Toscana, la
filariosi cardiopolmonare si e' estesa a nord al Canton Ticino e a sud
fino a Lazio, Abruzzo e Sardegna; la filariosi sottocutanea e' presente
nelle stesse aree, al Centro Sud e nelle isole.
Rabbia -
Questa malattia si trasmette essenzialmente attraverso il morso, perché
l'elemento portatore del virus è proprio la saliva.Il periodo di
incubazione è variabile, ma comunque lungo, e va dai 15 ai 60 giorni.
Quindi l'animale manifesta i primi sintomi del male, che lo conduce
rapidamente alla morte. Però la secrezione del virus nella saliva,
incomincia già dopo i primi giorni di incubazione. Ecco perché la
legislazione italiana obbliga a porre i cani che mordono sotto
osservazione per 10 giorni, termine che oltrepassa la durata massima
della virulenza presintomatica della saliva. Durante questo periodo sarà
possibile da parte del veterinario controllare se l'animale sia esente
da sintomi di rabbia, o, al contrario, osservare l'evoluzione della
malattia e prendere quindi tutte le misure necessarie per curare con
efficacia e tempestività le persone che siano venute a contatto con
l'animale. Infatti quello della rabbia è uno dei pochi virus canini che
si trasmettono all'uomo.
Clinicamente la rabbia si manifesta con
turbe nervose, che determinano disturbi psichici o motori o
organico-vegetativo. Tuttavia nessuna diagnosi clinica è
possibile,essendo numerose le patologie con sintomi simili a quelli
della rabbia. Una diagnosi è possibile soltanto dopo la morte
dell'animale, col ritrovamento nel sistema nervoso centrale di segni
dell'infezione.
Oltre alle misure di profilassi sanitaria, esiste una
efficace profilassi medica, attraverso la vaccinazione antirabbica. La
vaccinazione può essere effettuata a qualsiasi età , a partire dai tre
mesi del cane. Indispensabile il richiamo annuale. In Italia, come in
altri paesi europei, la vaccinazione antirabbica è facoltativa, ma, in
particolari circostanze, può essere resa obbligatoria per legge. - Torna all'indiceEchinococcosi
- Questa malattia, gravissima nell'uomo, è dovuta ad un verme che
praticamente non provoca nessun danno al cane. L'ospite del parassita è
la volpe, che alloggia nel suo tubo digerente la forma adulta
dell'Echinococcus multilocularis. Le uova presenti nella materia fecale
della volpe, possono contaminare tutti quei piccoli roditori che,
muovendosi in campagna , vi entrino in contatto, i quali svilupperanno
delle cisti a livello del fegato.Mangiando un roditore portatore di
cisti, un'altra volpe, un altro cane un altro gatto e così via, si
infesteranno. L'uomo che consuma alimenti contaminati da escrementi di
animale che sia affetto dai parassiti dell'echinococcosi, sviluppa la
malattia, che è generalmente fatale.Occorre dunque essere molto prudenti
e non consumare bacche, mirtilli e quant'altro si raccolga vicino al
terreno, senza averlo prima accuratamente lavato. -
Pericoli dell'estate
Il colpo di calore -
Il cane effettua la propria regolazione termica attraverso la polipnea:
una ventilazione frequente conduce rapidamente aria fresca nel sistema
circolatorio polmonare. Se il cane si trova in un ambiente fresco,
questo sistema funziona, ma, quando si trova in uno spazio stretto
surriscaldato, come può esserlo un'automobile, l'aria che respira è già
quasi alla temperatura del sangue, e la regolazione della polipnea non
funziona più. Anzi, con gli sforzi che deve fare per respirare, il cane
aumenta la propria temperatura corporea. In questo caso il cane si trova
in pericolo di vita.La sua temperatura corporea sale ed a volte
oltrepassa i 42°, inizia a sbavare, producendo una saliva che accelera
la sua disidratazione. Le principali conseguenze del colpo di calore
sono la congestione cerebrale e l'edema polmonare. E' necessario
impiegare tutti i mezzi atti a diminuire la temperatura corporea, se non
si è in grado di portarlo immediatamente dal veterinario. Lo si metterà
immerso nella vasca da bagno riempita di acqua fredda, sorvegliandolo
con attenzione, perché lo stato semicomatoso nel quale il colpo di
calore lo riduce, potrebbe fargli reclinare la testa sotto il livello
dell'acqua.
Le razze brachicefale hanno una predisposizione al colpo
di calore , a causa della canna nasale corta e del restringimento delle
narici.
L'automobile lasciata al sole rimane la principale causa del
colpo di sole. Ma anche quando essa si muove, il posto che il cane
occupa nella parte posteriore è spesso surriscaldato. Perciò durante i
lunghi tragitti conviene controllare il cane e farlo scendere di
frequente dalla vettura. -
La spighetta -
E' la parte superiore del gambo di alcune graminacee. Le glumelle che
la compongono, le consentono di aderire ai peli ed alle mucose del cane,
non solo, ma anche di perforarne i tessuti e progredire all'interno di
essi. I cani più soggetti a prelevare questo "parassita vegetale", sono
quelli dotati di orecchie cadenti e di pelo ricciuto. La spighetta si
attacca sotto l'orecchio,e, per un semplice movimento meccanico, si
introduce nel condotto uditivo. Gli sforzi fatti dall'animale per
liberarsene, rischiano di accelerarne il cammino. L'unica soluzione è
quella di portare il cane dal veterinario. Nella migliore delle ipotesi
la spighetta viene estratta con le pinze, altrimenti sarà necessario un
piccolo intervento. Molto esposto è anche il naso del cane ed i
cuscinetti plantari, tra i quali la spighette si infiltra, creando
ascessi e fistole. -
Punture e morsi -
Le vespe, le api ed i calabroni pungono anche i cani e le loro punture
possono avere conseguenze gravi, se non addirittura mortali.
Clinicamente, la reazione alle punture di imenotteri può essere locale o
generale. Più frequente la prima.Nel punto della puntura appare una
papula che circonda una zona edematosa, generalmente dolorosa e
pruriginosa. Le punture subite nella cavità orale , possono gonfiare la
cavità laringea, con rischio di provocare un'asfissia.
Altre reazioni
gravi si osservano in animali che sono già stati punti altre volte:
turbe respiratorie e cardiache, vomito e stato di chock. Nel caso di
reazione locale, basta l'applicazione di una pomata che calmi il dolore
ed assorba l'edema. Se invece c'è una reazione generale, sono necessari
trattamenti di urgenza, soprattutto per l'edema laringeo, che necessita
di un'immediata corticoterapia per via endovenosa. Nei casi di shock è
indicato l'uso dell'adrenalina. -
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