lunedì 30 luglio 2012

questionario preaffido

domenica 19 febbraio 2012

Marigliano, cani uccisi: due indagati

Marigliano, cani uccisi: due indagati
 MARIGLIANO - A un passo dalla soluzione il giallo della mattanza di cani rinvenuti sul lagno Frezza. Due le persone che risulterebbero indagate. In questi giorni sono state rinvenute altre 50 bestiole a pochi metri di distanza dal precedente sversamento. Martedì scorso la guardia forestale di Marigliano, su ordine del pm di Nola che sta conducendo le indagini,  ha allertato il servizio veterinario dell'Asl Na3Sud. Erano le 5:30 del mattino di mercoledì, quando la guardia forestale e il veterinario responsabile, insieme, si sono recati in tutta segretezza sul lagno Frezza, luogo del nuovo ritrovamento, a pochi metri dall’altro
Raccapricciante lo scenario, che era identico a quello del 5 Gennaio scorso: cani morti chiusi nei sacchetti e sparpagliati lungo le sponde del lagno, senza pietà. I sanitari di prima mattina sono stati chiamati sul posto per coordinare le operazioni di rimozione delle carcasse oramai in putrefazione e disporne lo smaltimento legale, dopo aver dato corso alle relative autopsie. Si cerca di stabilire l'esatta causa del decesso, fondamentale per capire quello che si nasconde dietro questa vergogna tutta italiana.
A lavorare senza sosta per chiarire la vicenda che si nasconde dietro il macabro ritrovamento è il pm Maria Cristina Amoroso, che ha affidato le indagini ai carabinieri del comando operativo di Castello di Cisterna. Alcuni cani su cui è stato rinvenuto il microchip sono stati registrati all'ex Frullone, oggi ospedale veterinario, altri presso veterinari privati.Gli ambientalisti non escludono  attività illecite legate alla camorra come il combattimento  tra cani, canili lager e l'allevamento di animali da destinare alla vivisezione. Un business che può arrivare fino ai 2 milioni di euro con appalti triennali da parte delle Asl che si affidano a privati per lo smaltimento..

Non ci sono immagini del nuovo ritrovamento.  Le uniche   immagini pubblicate finora,  che hanno fatto il giro del mondo, sono quelle che abbiamo pubblicate in esclusiva su  MARIGLIANO.net ,  che tutti i maggiori quotidiani hanno ripreso, molti dei quali senza citare la fonte.

giovedì 16 febbraio 2012

Maltrattamenti su animali: ora basterà un sms per denunciarli

Maltrattamenti su animali: ora basterà un sms per denunciarli, il servizio messo a punto da Aidaa
Ora basta un sms per denunciare il vicino che maltratta il proprio animale domestico, segnalare contadini ed allevatori che tengono in maniera non conforme gli animali da lavoro, oppure segnalare che qualcuno detiene animali proibiti o animali non domestici in condizioni disastrose. A darne annuncio, sulle pagine di Facebook, è anche l’Enpa savonese.
La segnalazione potrà essere inviata da domani mattina con un sms al numero 3403848654 che contenga una breve descrizione del tipo di maltrattamento, l’indirizzo esatto di dove questo fatto avviene e il nome del segnalatore. Grazie al nuovo sistema di controllo informatico messo a punto da Aidaa, entro ventiquattro ore il messaggio, dopo la verifica da parte degli operatori dell’associazione, sarà inoltrato alle autorità competenti o alle forze dell’ordine (saranno scartati tutti i messaggi incompleti, anche se manca solamente il nome del segnalatore).
Questa, che è una vera e propria rivoluzione nel settore delle segnalazioni e che per la prima volta non riguarda solamente gli animali di affezione, ma anche tutti gli altri animali, permetterà un’accelerazione dei tempi di inoltro degli avvisi e delle successive fasi di intervento sia da parte delle forze dell’ordine (comprese le guardie ecozoofile) e dei vari servizi amministrativi e veterinari preposti al benessere degli animali.
Trattandosi di un servizio operativo dati, a questo numero non si possono inoltrare le telefonate vocali. “Una volta arrivate le segnalazioni – dice Lorenzo Croce presidente nazionale di Aidaa – saranno vagliate e, dopo una prima verifica, saranno inoltrate alle autorità competenti entro le successive 24 ore, che si riducono a tre ore nei casi di maggiore gravità. Il servizio potrà anche contattare il segnalante per aver maggiori delucidazioni in merito alla richiesta di aiuto inviata alla centrale operativa elettronica”.

“Ovviamente i primi giorni dovremo rodare il servizio ma pensiamo di ridurre a 12 ore il tempo massimo di inoltro dell’avviso entro i prossimi mesi”. Rimangono tuttavia ancora attivi il servizio di segnalazione reati via mail all’indirizzo di posta elettronica segnalazionereati@libero.it ed il servizio di segnalazioni telefoniche al numero 3926552051 al quale ci si può rivolgere anche per le truffe online avendo come oggetto della truffa gli animali.

mercoledì 15 febbraio 2012

pasqua 2012 senza sangue

 
Buona Pasqua 2012
13 febbraio 2012
 
E' giunta l'ora anche quest'anno di partire con l'iniziativa "Buona 
Pasqua" per salvare gli agnelli... e tutti gli altri animali!
 
Una iniziativa già ben collaudata negli scorsi anni, che quest'anno si 
arricchisce anche con l'iniziativa di affissione di manifesti.
 
E' infatto stato approntato un manifesto su questo tema, che potete 
vedere alla pgina:
http://www.agireoraedizioni.org/catalogo/opuscoli-materiali/manifesti/veganismo/manifesto-pasqua-agnelli/
e che ha come slogan:
"Buona Pasqua a chi non si macchierà le mani del suo sangue"
 
Questo manifesto verrà inviato gratuitamente a chi vorrà organizzare 
un'affissione nel proprio Comune. Conviene prenotare l'affissione al più 
presto, per trovare posti disponibili per la seconda metà di marzo.
Qui tutte le istruzioni su come prenotare un'affissione:
http://www.agireora.org/progetti/campagne_manifesti.html
 
Vi preghiamo di scriverci al più presto per prenotare i vostri 
manifesti, perché in base alle richieste decideremo quanti stamparne, 
grazie!
 
Manifesti a parte, per tornare all'iniziativa classica, vediamo in cosa 
consiste, per chi non ha ancora mai partecipato:
 
L'iniziativa principale è quella di organizzare un sit-in informativo 
con distribuzione dei volantini cartolina "Buona Pasqua", esposizione 
della mostra fotografica, proiezione del video "Il massacro degli 
agnelli", appositamente preparato, esposizione dei cartelloni "Buona 
Pasqua". La cosa importante è essere ben visibili, per questo servono i 
cartelloni.
 
Un'altra attività importante è quella di distribuzione in buca delle 
lettere del volantino-cartolina dell'iniziativa: dato che sembra proprio 
una cartolina di auguri, le persone la leggeranno certamente... e si 
troveranno un messaggio inaspettato, che speriamo le faccia riflettere! 
Non serve alcun permesso per questo tipo di attività, basta che ci 
richiediate i volantini e li distribuiate in buca delle lettere nel 
vostro quartiere.
 
E' anche disponibile un volantino con un menu di Pasqua cruelty free, 
cioè vegan, 100% vegetale. E' lo stesso volantino dello scorso anno, 
quindi se ne avete avanzato qualcuno lo potete riusare!
 
Infine, è anche disponibile una locandina da stampare in proprio e 
distribuire.
 
Potete visionare tutti i materiali e trovare le istruzioni dettagliate 
alla pagina:
http://www.agireora.org/info/news_dett.php?id=1252

lunedì 13 febbraio 2012

Ordinanza affama-animali a Carcare (SV)

AgireOra] [PROTESTA] Ordinanza affama-animali a Carcare (SV)
12 febbraio 2012
 
Segnaliamo l'ennesima ordinanza fuori legge che vieta di dare cibo ai 
randagi, contro la quale già le associazioni si stanno muovendo per vie 
legali, appunto perché non è lecito porre questo genere di divieti:
 
http://www.savonanews.it/2012/02/08/leggi-notizia/argomenti/natura-1/articolo/anpana-contro-ordinanza-anti-animali-a-carcare.html
 
http://www.ilsecoloxix.it/p/savona/2012/02/07/APUZi5pB-carcare_animali_liberi.shtml
 
Facciamoci anche sentire col Comune di Carcare (Savona), per dir loro 
che questa ordinanza, oltre a essere illegittima, è anche moralmente 
condannabile, ancora di più in questo periodo di gelo.
 
Scriviamo a:
 
info@comune.carcare.sv.it
 
Messaggio-tipo, da personalizzare, se volete, ma senza inserire insulti 
di alcun genere (copiate solo la parte compresa tra le due linee 
tratteggiate e mettete in fondo il vostro nome e cognome):
 
-------------------------
Buongiorno,
 
scrivo per unirmi alla protesta contro l'ordinanza da poco emessa che 
vieta di nutrire i randagi e gli animali selvatici: si tratta di una 
imposizione ai cittadini del tutto illegittima, oltre che moralmente 
condannabile.
Le istituzioni dovrebbero insegnare il rispetto per gli animali, non 
certo il loro disprezzo: chi va condannato e' chi abbandona gli animali, 
non chi se ne prende cura!
 
Chiedo che l'ordinanza venga ritirata e che il Comune si impegni invece 
in azioni di aiuto ai randagi, cosi' com'e' suo dovere, e di 
sensibilizzazione del pubblico, invitando le persone a sterilizzare i 
propri animali e a non commettere il reato dell'abbandono.
 
In attesa di riscontro, porgo distinti saluti,
.. nome cognome ...
 
-------------------
 

sabato 11 febbraio 2012

Jerry il cane sepolto vivo ha trovato casa


In molti non possono cancellare dalla propria memoria l'immagine di Jerry, un cane sepolto vivo sotto mezzo metro di laterizi per 40 ore prima che dalla polizia locale di Desenzano lo trovasse e portasse in salvo. Lui, immobile, gettato via come se fosse un sacco di immondizia, con gli occhi coperti da una benda, è rimasto aggrappato alla vita nonostante che a seppellirlo fosse stato il proprietario di cui si fidava. Oggi però, risolti molti dei problemi fisici che lo tormentavano, Jerry ritorna ufficialmente a vivere, grazie all'amore di Sara, una ragazza che ha deciso di adottarlo. Tenerissima l'immagine che li immortala mentre si guardano negli occhi, quasi a stipulare una promessa di amore e fiducia che mai dovrebbe essere tradita, soprattutto in questo caso. Il resto delle immagini parla da solo e serve ad aggiornare, con un lieto fine, la memoria di chi ama realmente gli animali.

Fulvio Cerutti (Agb)
FONTE LA STAMPA

“lotta al randagismo e tutela degli animali”)

La legge regionale N° 16/2001 (“lotta al randagismo e tutela degli animali”) necessita di aggiornamenti e miglioramenti, essendosi rivelata lacunosa ed inadeguata.

venerdì 10 febbraio 2012

Testamento per gli animali

L'amore che hai dato agli animali per tutta la vita può essere davvero eterno.
Ricordati della LAV nelle tue ultime volontà. La nostra volontà è di continuare con sempre più impegno nella tutela di tutti gli animali. Per sempre.
Scopri come e perchè scegliere di dedicare un pensiero agli animali nel tuo testamento.
 http://www.lav.it/index.php?id=1584

Belka e Strelka: le cagnette astronaute poveri angeli



Tutti avrete sentito parlare di Jiuri Gagarin, il primo uomo nello spazio, e di Neil Armstrong, il primo uomo a mettere piede sulla Luna. Anche i pets hanno il loro importante ruolo nella storia dei viaggi spaziali. Kudrjavka, meglio nota come Laika, fu uno dei tanti cani che hanno influenzato la storia dell’uomo. Laika fu il primo essere vivente ad essere lanciato nello spazio dall’ex Unione Sovietica nella famosa “corsa alla Luna” contro gli Stati Uniti. Laika era un meticcio che ha avuto la fortuna/sfortuna di essere scelta per essere mandata in orbita. Una missione, si è scoperto poi, che era destinata a terminare in orbita poichè non era prevista la capsula di ritorno.
Altre due cagnette ebbero, più fortuna. Esattamente mezzo secolo fa, Belka e Strelka erano due cagnoline meticce e randage, scelte appositamente perchè, secondo gli scienziati, il loro istinto di sopravvivenza era più forte che non nel caso di un cane di razza. Il loro viaggio durò un mese attraverso il quale furono nutrite con una speciale gelatina ad alto contenuto calorico. Il successo della missione fu dimostrato non solo dalla perfetto stato di salute delle due cagnoline al rientro ma anche dal fatto che, dopo il rientro, Strelka rimase incinta di sei cuccioli uno dei quali venne donato dall’allora segretario del partito comunista russo Nikita Krusciov alla figlia del presidente americano John F. Kennedy.

Cacao, il cane di quartiere

cacao cane milano autobus
Cacao è un bel meticcio nero che vive a Milano. Cacao è quello che può essere considerato un “cane di quartiere” perché conosce perfettamente tutta la zona in cui vive. Cacao ha una padrona che si prende cura di lui ma ama farsi il suo giro quotidiano sul bus che lo porta da casa sua a un parco a circa tre chilometri di distanza. Già, avete letto bene, Cacao conosce quale autobus deve prendere per giungere a destinazione. Si siede alla fermata, aspetta l’autobus, guarda se c’è il suo conducente di fiducia (che lo fa salire ignorando il regolamento) e sta seduto e tranquillo in mezzo ai passeggeri sino a destinazione.
Nicoletta, la sua padrona, ha sempre abituato Cacao ad una vita tranquilla e nel rispetto degli altri sin da quando lo ha trovato, randagio, sul lago di Garda. Gli ha insegnato ad attraversare sulle strisce, a riconoscere il semaforo verde, e ad essere educato con persone e animali. Cacao non porta nemmeno il collare (ma è microchippato) e questo è costato alla padrona una sfilza di multe ma lei, piuttosto che limitare la sua libertà, preferisce pagare e sapere che il suo amico è felice.

Cherubini, ha voluto dedicare un pensiero in rima ai suoi tre amici cani.

Anche Jovanotti, al secolo Lorenzo Cherubini, ha voluto dedicare un pensiero in rima ai suoi tre amici cani.
Ho tre cani in casa mia
Che mi insegnano le cose
Sono fonti assai preziose
Più di un’enciclopedia
Tre perfetti bastardini
Di purissima genía
Son di razza fantasia
Né levrieri né mastini
Quel che imparo non è poco
Son tre pietre di topazio
Le tre regole di fuoco:
1 - La difesa dello spazio
2 - Il rispetto per il gioco
3 - La vitalità dell’ozio

La storia di Italo, cane mascotte di Scicli, diventa un film



Scicli, in provincia di Ragusa, è una città splendida. Se non ci siete mai stati, programmate un viaggio: resterete senza fiato per la bellezza che potrete ammirare. Al di là dell’indubbia bellezza, c’è un altro motivo per andare a Scicli: ricordare Italo, il cane mascotte, morto a gennaio dello scorso anno (le foto che accompagnano il post sono proprio di Italo).
Italo era un cane meticcio spuntato all’improvviso a Scicli: un po’ come Marte, il cane narrato da Mario Rigoni Stern ne Il libro degli animali, nessuno ne conosce le origini. Forse era rimasto solo a causa della morte del suo umano, forse abbandonato o – per riprendere le parole di Rigoni Stern – “questo posto l’ha scelto lui quando decise di vivere libero dopo aver gironzolato nella zona qualche tempo o lasciato una casa che non gli andava”.
Italo si trova bene a Scicli e stabilisce la sua base nei pressi di una pizzeria: almeno la pappa è assicurata. È un meticcio intelligente – come tutti i cani e i meticci in particolare – e pertanto non si cura dell’avviso del parroco sulla porta della chiesa che dice: “È vietato ai cani entrare”. Non sarà certo un pezzo di carta scritto da un uomo a impedire a un cagnolotto di recarsi a far visita al Creatore! Non solo religioso, ma anche molto educato: quando vede qualche turista, Italo gli si fa dappresso e li accompagna in giro per Scicli. E poi va a salutare i bambini che escono da scuola.
La storia di Italo, il cane mascotte di Scicli, diventa un filmLa storia di Italo, il cane mascotte di Scicli, diventa un film
Quella di Italo è una storia commovente che è uscita dai confini di Scicli. Gli è stata anche dedicata una mostra, promossa dagli artisti Piero Guccione e Franco Sarnari. Ora la sua storia diventerà un film: una sorta di favola moderna con, sullo sfondo, il problema del randagismo.
Il film – sostenuto dalla Direzione Generale per il Cinema presso il Ministero per i Beni Culturali, prodotto da Roberta Trovato per la Arà e con la regia di Alessia Scarso – sarà girato nei prossimi mesi in Sicilia. Protagonisti saranno un meticcio e un bambino.
La storia di Italo, il cane mascotte di Scicli, diventa un filmLa storia di Italo, il cane mascotte di Scicli, diventa un filmFoto | Silvio Rizzo
font http://www.petsblog.it/post/5027/la-storia-di-italo-cane-mascotte-di-scicli-diventa-un-film#continua

giovedì 9 febbraio 2012

si chiama Tommy, è foto sdraiato su un lago ghiacciato,

Il cane che vedete in si chiama Tommy, è foto sdraiato su un lago ghiacciato, ha un aria decisamente triste perchè lo è, infatti il suo padrone, di Berlino, ha perso la vita proprio in quel lago mentre passeggiava con Tommy. L'uomo infatti è stato identificato attraverso il microchip di Tommy. Anche se Tommy continuerà ad essere accudito dalla moglie del suo padrone, lui continua a recarsi tutti i giorni su quel lago e aspetta. Ormai questa storia non riscuote più tanto clamore, perchè come questa ne leggiamo sempre più spesso, a cominciare dalla storia di Hachiko, il cane che ha commosso il Mondo intero, e così come è accaduto per la storia di Hachiko, quella di Tommy sta commuovendo in questi giorni l'intera Germania e il mondo del web.

un fermo immagine

. Probabilmente sarà questa la foto che resterà nei nostri occhi dopo il disastro provocato dal terremoto in Giappone. Si tratta di una foto che immortala il momento in cui un soccorritore restituisce un cagnolino al suo padrone. Credo che dopo tutta questa devastazione e l'orrore che arrivano in questi giorni dal Giappone, sia importante trovare il modo di rincuorarci ammirando queste scene.

[AgireOra][PROTESTA] Mega-macello a Manerbio (BS)

Segnalazione di Barbara - ryllo@libero.it
 
Come si apprende dalla notizia:
http://www.bsnews.it/notizia/13109/19_01_2012_Manerbio_alcuni_movimenti_ambientalisti_contro_la_costruzione_del_mega-macello_
 
a Manerbio (BS) è in progetto la costruzione di un mega-macello, che 
uccideremme 40 mila maiali la settimana.
 
L'inizio dei lavori è previsto per marzo 2012. Si tratta di un 
agghiacciante progetto che distrugge vite animali e l'ambiente: una vera 
e propria follia.
 
Vivere in un mondo migliore significa vivere in un mondo dove non vi 
siano torture e uccisioni per profitto, dove venga per sempre eliminato 
il tragico errore di molti umani che reputano talmente inferiori altri 
esseri viventi da ritenerli addirittura incapaci di provare sofferenza; 
dove l'ambiente non venga devastato da uno stabilimento che 
prosciugherebbe le falde acquifere e impesterebbe di esalazioni nocive 
le zone circostanti.
 
Se vogliamo vederla anche in un ottica di occupazione (che è il punto di 
vista delle istituzioni), quali garanzie lavorative può mai offrire un 
megamacello, quando ormai anche l'ONU si sta prodigando per 
disincentivare il consumo di carne, ovvero una delle principali cause di 
devastazione del nostro pianeta?
 
Diciamo NO a questa aberrazione, un luogo di tortura e sterminio!
 
Scriviamo alla Provincia di Brescia, alle ASL e ai Comuni coinvolti:
 
urp@provincia.brescia.it, urp.brescia@aslbrescia.it, 
urp.rezzato@aslbrescia.it, urp.gussago@aslbrescia.it, 
urp.gardoneVT@aslbrescia.it, urp.iseo@aslbrescia.it, 
urp.palazzolo@aslbrescia.it, urp.chiari@aslbrescia.it, 
urp.orzinuovi@aslbrescia.it, urp.leno@aslbrescia.it, 
urp.montichiari@aslbrescia.it, urp.salo@aslbrescia.it, 
brescia@arpalombardia.it, sindaco@comune.manerbio.bs.it, 
c.cavallini@comune.manerbio.bs.it, info@distrettobb.it, 
postamanerbio@comune.manerbio.bs.it, 
segreteria@comune.bassano-bresciano.bs.it, 
segreteria@comune.verolanuova.bs.it
 
oppure, col ";" come separatore:
 
urp@provincia.brescia.it; urp.brescia@aslbrescia.it; 
urp.rezzato@aslbrescia.it; urp.gussago@aslbrescia.it; 
urp.gardoneVT@aslbrescia.it; urp.iseo@aslbrescia.it; 
urp.palazzolo@aslbrescia.it; urp.chiari@aslbrescia.it; 
urp.orzinuovi@aslbrescia.it; urp.leno@aslbrescia.it; 
urp.montichiari@aslbrescia.it; urp.salo@aslbrescia.it; 
brescia@arpalombardia.it; sindaco@comune.manerbio.bs.it; 
c.cavallini@comune.manerbio.bs.it; info@distrettobb.it; 
postamanerbio@comune.manerbio.bs.it; 
segreteria@comune.bassano-bresciano.bs.it; 
segreteria@comune.verolanuova.bs.it
 
Messaggio-tipo (copiare solo la parte compresa tra le due linee 
tratteggiate e mettere in fondo il proprio nome e cognome):
 
----------------
Buongiorno,
 
scrivo per unirmi alla protesta contro la costruzione del "mega-macello" 
a Manerbio.
Non è certo di macelli che abbiamo bisogno, di uccidere un numero di 
animali sempre maggiore e di devastare l'ambiente sempre di più.
Abbiamo bisogno invece di meno morti, meno violenza, meno devstazione 
ambientale, e di mangiare in modo sano, quindi cibi vegetali, non certo 
carne.
Ormai è noto che il consumo di carne in Italia è di molto superiore a 
quello MASSIMO che le organizzazioni internazionali per la salute 
consigliano di non superare (mentre il consumo ottimale è ZERO): per 
fare del bene ai cittadini, le istituzioni dovrebbero dunque fare 
informazione su questo, non certo creare altri stabilimenti per uccidere 
animali e aumentare i danni alla salute umana e all'ambiente!
 
Chiedo che questo progetto venga annullato.
 
In attesa di riscontro, porgo distinti saluti,
... nome cognome ...
 
--------------------

mercoledì 8 febbraio 2012

Nazisti e animalisti

Nazisti e animalisti

Secondo alcune leggende difensori dei diritti animali e nazisti sono più simili di quanto si creda: ma cosa c’è di vero?


A molti vegani è sicuramente capitato di imbattersi in persone che, nel penoso tentativo di attaccare l’ideologia dei diritti animali, in mancanza evidente di argomenti validi e razionali, accostano, con un senso misto di preoccupazione condito sempre con una buona dose di buonismo e ipocrita filantropia, il movimento dei difensori dei diritti animali (ARA: animal rights advocates [1]) con l’ideologia nazista, con gli esponenti più noti del regime e, in particolare, con la massima figura rappresentativa del movimento nazista: Adolf Hitler.
L’implicita conclusione che dovrebbe emergere da questo strano puzzle di analogie vorrebbe portare a credere che l’ideologia dei diritti animali sia pericolosa per l’uomo, che sia fondata su un atteggiamento anti-umano, che miri all’estinzione della specie umana e altre amenità simili. Basterebbe invece sfogliare qualche testo di filosofia sui diritti animali per capire che l’ideologia dei diritti animali non è rivolta ai soli animali non umani, ma contempla una più ampia forma di rispetto verso la vita in generale, uomo compreso.
Il pensiero dei diritti animali non intende porre l’uomo al livello dell’animale così come oggi quest’ultimo viene generalmente considerato, ma mira ad elevare l’animale al livello dell’uomo sul piano dei diritti fondamentali: il diritto alla libertà, il diritto al benessere e il diritto alla vita. Esattamente il contrario di ciò che da sempre hanno fatto e continuano a fare i gruppi oppressivi di ogni momento storico, che pongono l’uomo al livello dell’animale per renderne la morte più giustificabile e meno opprimente, dal momento che l’animale è, appunto, ritenuto privo di diritti, valore e dignità. Riconoscere invece un ruolo diverso e più dignitoso all’animale all’interno della nostra società significherebbe anche privare l’uomo di tali scusanti sociologiche di supporto.
Tra i sostenitori di questi bizzarri paralleli tra ARA e nazisti vi sono numerosiindividui che dello sfruttamento animale ne hanno fatto una fonte di lauti guadagni, ma i più entusiasti si rivelano coloro che dell’uccisione dell’animale ne hanno fatto un divertimento personale, ovvero i cacciatori. E tali fantasiose congetture non trovano spazio solo davanti a tavolini d’osteria e non solo invadono con chiasso discussioni su forum, ma talvolta trovano spazio anche su quotidiani tra le lettere dei lettori (come nel caso del cacciatore Fabrizio Bonuccelli, insolito frequente ospite tra le pagine de Il Tirreno) o su riviste nel corso di interviste (come nel caso dell’ex sindaco-macellaio di Bologna Giorgio Guazzaloca sulle pagine di Panorama).
Per rispondere a tali farneticazioni si potrebbe semplicemente replicare che non ha alcuna importanza se Hitler, come dicono, fosse stato vegetariano. Stalin e molti altri dittatori mangiavano regolarmente carne. E dovremmo forse chiudere tutte le gallerie d’arte per via della passione di Hitler per la pittura?___
Hitler era vegetariano
Iniziamo con l’affrontare la più delirante di queste congetture: Hitler era vegetariano, e come tale promuoveva il vegetarianismo tra il proprio regime e la popolazione. Ma basterebbe sfogliare qualche libro di storia o una biografia di Hitler per rendersi conto dell’assurdità di simili affermazioni. Hitler non era vegetariano. Furono i suoi medici a prescrivergli occasionalmente, per migliorare le sue condizioni di salute, una dieta priva di carne: soffriva di disturbi digestivi e di occasionali dolori allo stomaco che lo avevano afflitto fin dall’adolescenza, ma anche di eccessiva flatulenza e di forte sudorazione.
Hitler tuttavia non rinunciò mai completamente ai suoi piatti di carne preferiti, specialmente le salsicce bavaresi, i fegatini e la selvaggina farcita e arrostita. Il professor Rynn Berry ha recensito The Heretics Feast, un libro che alimenta la leggenda di Hitler vegetariano, con queste parole:
Mentre è vero che i medici di Hitler gli prescrissero una dieta vegetariana per curarne la flatulenza e un disturbo cronico dello stomaco, diversi tra i suoi biografi, come Albert Speer, Robert Payne, John Toland e altri, riportano la sua predilezione per salse a base di carne e carni trattate. Anche Spencer sostiene che Hitler divenne vegetariano soltanto a partire dal 1931: «Si potrebbe affermare che dal 1931 seguì una dieta vegetariana, ma la trasgrediva in alcune occasioni».

Hitler durante una pausa di riflessione.
Quali che fossero le sue preferenze alimentari, Hitler dimostrò comunque scarsa simpatia per la causa vegetariana in Germania. Quando salì al potere nel 1933 bandì tutte le associazioni vegetariane, ne arrestò i dirigenti e chiuse le principali riviste sull’argomento pubblicate a Francoforte.
La persecuzione nazista costrinse inoltre i vegetariani, una piccolissima minoranza in una nazione di forti mangiatori di carne, a lasciare il paese o a entrare in clandestinità. Edgar Kupfer-Koberwitz, un pacifista e vegetariano tedesco, fu costretto a fuggire a Parigi e poi in Italia, dove fu arrestato dalla Gestapo e spedito al campo di concentramento di Dachau. 
E durante la guerra la Germania nazista bandì tutte le organizzazioni vegetariane nei territori occupati, anche se un’alimentazione vegetariana avrebbe potuto contribuire ad alleviare la penuria di cibo del tempo di guerra.
Inoltre la politica hitleriana non promosse mai il vegetarianismo presso la popolazione. Il fatto che questa sana alimentazione non sia stata incoraggiata da parte di un leader che rinforzò rigorosamente altre politiche salutistiche, come una legislazione che condannava il fumo e l’inquinamento o le misure a tutela delle donne in gravidanza e delle partorienti, è abbastanza significativo.
Secondo lo storico Robert Payne il mito del rigido vegetarianismo di Hitler fu soprattutto opera del ministro della propaganda della Germania nazista, Joseph Goebbels:
L’ascetismo giocò un ruolo importante nell’immagine che di sè Hitler diffondeva nell’intera Germania. Secondo la leggenda, a cui molti danno credito, Hitler non fumava, non beveva, nè mangiava carne, nè aveva niente a che fare con le donne. Solo la prima cosa era vera. Beveva spesso birra e vino diluito, aveva una speciale passione per le salsicce bavaresi, e aveva un’amante, Eva Braun, che viveva tranquillamente con lui al Berghof. Ebbe anche altre storie discrete. Il suo ascetismo era un’invenzione di Goebbels per esaltare la sua totale dedizione, il suo autocontrollo, la distanza che lo separava dagli altri uomini. Con questa plateale dimostrazione di ascetismo, Hitler poteva rivendicare di essere completamente dedito al servizio del suo popolo.
Goebbels vide nei consigli medici al Fuhrer riguardo la sua dieta una buona idea per spingere il pubblico a considerare Hitler come un santo, come il loro contemporaneo vegetariano (poi vegano) Mohandas K. Gandhi. In realtà, Gandhi fu l’esatto opposto di Hitler anche in questo, dato che i medici, per migliorare la sua salute, gli consigliavano di bere brodo di carne. E mentre Gandhi rifiutò, Hitler si lamentava delle prescrizioni dei suoi medici e si spacciava per vegetariano nonostante mangiasse ravioli al ragù.
Hitler nutriva inoltre una radicale avversione per la filosofia vegetariana non violenta, e si faceva beffe di Gandhi. Secondo la sua convinzione di fondo, la Natura era dominata dalla legge del più forte. Voleva che i giovani tedeschi fossero brutali, autoritari, impavidi e crudeli. Affermò che «nei loro occhi deve di nuovo risplendere la luce della libera e meravigliosa bestia predatrice».
I nazisti amavano gli animali
Un’altra originale trovata dei partigiani anti-ARA è quella di accostare al movimento degli ARA un superbo “amore” che il regime nazista, specie nelle sfere più alte del potere, avrebbe provato verso gli animali, sottintendendo in tal modo come la benevolenza verso gli animali sia segno di degenerazione mentale.
Hitler “amava” i cani, specialmente i pastori tedeschi (considerava i boxer “degenerati”) e gli piaceva controllarli e dominarli. Spesso portava con sé un frustino per cani e qualche volta lo usava per picchiare il suo cane nello stesso modo morboso con cui lo usava suo padre per picchiare il proprio cane. Nel quartier generale del Fuhrer, durante la seconda guerra mondiale, la femmina di pastore tedesco di Hitler, Blondi (nella foto di apertura), gli offrì la cosa più vicina all’amicizia che egli avesse mai avuto. «Ma con i suoi cani, così come con ogni essere umano con cui venisse a contatto», scrive Ian Kershaw, «qualsiasi relazione era basata sulla subordinazione al suo dominio».

Hitler accarezza una bambina.
La presunta passione di Hitler e di altri capi nazisti per gli animali, specialmente per i loro cani, è stata analizzata da Max Horkheimer e Theodor Adorno. Per certe personalità autoritarie, scrivono, l’ “amore per gli animali” è parte del loro modo di intimidire gli altri. Quando i magnati dell’industria e i capi fascisti vogliono avere animali domestici, scelgono sempre animali dall’aspetto intimidatorio, come alani e leoncini, per avere ulteriore potere attraverso il terrore che questi ispirano.
I soldati tedeschi addestravano i loro cani ad aggredire i prigionieri usando fruste di cuoio, le stesse che poi usavano sugli uomini. In ogni caso ai tedeschi non piacevano tutti i cani, ma solo i loro cani. Come spiega Boria Sax, «un cane “ebreo” poteva essere preso a fucilate, ma un cane “tedesco” era trattato con tutti i riguardi».
Quando i tedeschi invasero l’Austria uccisero tutti i cani che trovarono nelle case degli ebrei in quanto “cani ebrei” e per la stessa ragione uccisero i cani incontrati nel ghetto di Varsavia. Qualche volta non era necessario che i cani fossero “ebrei” perché venissero uccisi: durante l’occupazione di Rotterdam, se un cane abbaiava ad una pattuglia tedesca, l’ufficiale in servizio lo uccideva immediatamente e ne arrestava il proprietario.
Oltre questo “amore” per i cani, l’ideologia nazista non sembrava certo essere così benevola verso gli altri animali. Sebbene lo scopo dei campi di concentramento fosse l’eliminazione degli esseri umani, tali campi operavano in un più ampio contesto sociale di sfruttamento e uccisione degli animali. Auschwitz possedeva un proprio macello e un proprio negozio di macelleria, ma anche gli altri campi di sterminio rifornivano con grandi quantità di carni il proprio personale. Sobibor aveva una stalla per bovini, un porcile e un pollaio situati nelle vicinanze del tunnel che portava gli ebrei alle camere a gas; Treblinka disponeva di una stalla, di un porcile e di un pollaio dislocati in prossimità dell’accampamento delle forze austriache ucraine. A Treblinka inoltre c’era addirittura uno zoo.
Sparare agli animali era un passatempo assai popolare tra i membri delle squadre operative e il personale dei campi di sterminio. Molti di coloro che trascorrevano le ore di lavoro uccidendo esseri umani, amavano impiegare il tempo libero uccidendo animali. Nel diario di Felix Landau si legge: «Oggi gli uomini hanno avuto un giorno libero, alcuni di loro sono andati a caccia». Alcuni membri del 25° reggimento di polizia subirono una reprimenda per aver cacciato illegalmente cinghiali. In una lettera indirizzata alla famiglia a proposito di una battuta di caccia appena conclusa, Eduard Wirth, uno dei medici delle SS ad Auschwitz, raccontava a sua moglie di aver sparato a sei conigli e di averne tenuto uno per lei («Tu, mia adorata, lo avrai domani»).
I nazisti erano contro la vivisezione
Partendo dal presupposto precedente, ovvero che i nazisti “amavano gli animali”, i più fantasiosi tra i fautori della sperimentazione animale sostengono che in virtù di ciò i medici delle SS si rifiutarono si sperimentare sugli animali prediligendo l’uso di esseri umani. Questa originale conclusione è di norma la conseguenza della domanda retorica: «Se non sperimentiamo sugli animali, dovremmo sperimentare sugli umani?».
Questa bizzarra concatenazione di idee nasce da una evidente ignoranza sui concetti dell’antivivisezionismo. L’antivivisezionismo mira ad abolire l’uso degli animali nella sperimentazione, ma naturalmente non con l’obiettivo di sostituire l’animale con l’uomo: questo sarebbe assurdo e ridicolo. Il movimento scientifico antivivisezionista nel conseguire il proprio obiettivo richiede un maggiore investimento di soldi, tempo ed energie verso metodologie innovative che non richiedano l’uso di animali, studi clinici ed indagini epidemiologiche.
Inoltre bisogna sapere che la sperimentazione sugli animali oggi rappresenta non l’alternativa ma solo l’anticamera alla sperimentazione sugli esseri umani: ad esempio una nuova terapia deve essere prima testata sugli animali e, a dimostrazione dell’inattendibilità del test animale, segue il test sugli esseri umani, con tutti i pericoli che ne conseguono. Dunque la sperimentazione sugli umani è già oggi praticata. In realtà i medici delle SS decisero di usare esseri umani nei propri laboratori proprio perché profondamente convinti del metodo vivisezionista, fondato sull’uso meccanicista di esseri viventi, per cui non appena ne ebbero la possibilità non si fecero scrupoli ad usare esseri umani.
Un dipinto di Hitler.
Esistono in ogni caso prove schiaccianti di come i medici nazisti continuarono a condurre un’enorme quantità di esperimenti sugli animali. In The Dark Face of Science, di John Vyvyan, possiamo ad esempio leggere che «gli esperimenti condotti sui prigionieri furono molti e di diversa natura, ma avevano tutti una caratteristica in comune: ciascuno rappresentava una continuazione di esperimenti condotti su animali, o ne era complementare. Per ogni esperimento, veniva citata in evidenza la letteratura [vivisezionista] antecedente e nei campi di concentramento di Buchenvald e Auschwitz vennero portati avanti esperimenti simultaneamente su umani e animali, come parte di un unico programma».
Interessante notare che la sperimentazione sugli esseri umani non era pratica consueta solo dei medici delle SS “amanti degli animali”, ma permeava l’intero campo della ricerca medica, comprese le industrie farmaceutiche. Il dogma della vivisezione, inculcato allora come oggi durante gli studi universitari, presentò ai ricercatori dell’epoca come del tutto naturale passare dalla sperimentazione sugli animali alla sperimentazione sugli umani. Da passaggi di lettere appartenenti agli atti del processo di Norimberga, indirizzate dalla più grande impresa chimico-farmaceutica tedesca, la IG Farbenindustrie, alla direzione del lager di Auschwitz durante la Seconda guerra mondiale, leggiamo:
Per esperimenti con un nuovo sonnifero Vi saremmo grati se ci poteste fornire un certo numero di donne [...].
Troviamo esagerato il prezzo di 200 marchi per donna. Vi proponiamo un prezzo massimo di 170 marchi. Ce ne servono circa 150.
Le 150 donne sono arrivate. Sebbene il loro stato di salute sia alquanto precario, abbiamo deciso di considerarlo sufficiente. Vi terremo informati in merito ai nostri esperimenti.
Gli esperimenti sono stati compiuti. Tutte le partecipanti sono decedute. Tra breve vi scriveremo in merito a una nuova fornitura.
Quindicimila cacciatori per Mussolini
Nella foga di trovare fantasiosi nessi tra nazisti e ARA accade che a questi impavidi salvatori dell’umanità sfugga quello che può scrivere proprio una rivista a loro dedicata. In un articolo apparso sul sito della rivista Diana, una pubblicazione specializzata sull’ “antica arte” della caccia, si parla non di Hitler, ma del suo miglior alleato Benito Mussolini:
L’Italia è ormai nel pieno di quello che in seguito verrà definito Ventennio e tutto deve concorrere alla esaltazione e alla diffusione delle idee propugnate dal Regime. Per capirlo basterebbe la copertina di Diana [del numero uscito allora] [...] dedicata a Benito Mussolini e alla frase da lui pronunciata davanti a settecento cacciatori provenienti da Bari per rendergli omaggio, preludio dell’altra, ben più numerosa [...] adunata che si terrà nel 1932 e vedrà ben 15.000 cacciatori invadere Piazza Venezia [...]. [...] Il fascismo non poteva lasciarsi scappare l’occasione di prendere sotto la propria ala una attività come quella venatoria che vedeva portare avanti da chi la praticava sia un sano esercizio fisico – un’altra delle velleità del Regime – sia la preparazione all’uso delle armi, propedeutica ad un impiego militare già tristemente nei programmi. Intanto il Duce, dichiarandosi anch’esso appassionato dell’ars venandi [ovvero della caccia] ha soppiantato come primo cacciatore d’Italia la figura del Re nell’iconografia nazionale [...]. Sempre nel 1931 nasce anche la Federazione Nazionale Fascista dei Cacciatori, ulteriore esempio del controllo esercitato dal fascismo su ogni aspetto della vita dei cittadini. [1]
Evidentemente “tempi gloriosi” come quelli del fascismo vengono guardati con nostalgia dai cacciatori di oggi…
Conclusioni
In realtà, la storia ci mostra numerosi esempi di grandi uomini che hanno deciso di abbandonare il consumo delle carni in favore di un’alimentazione più attenta alla vita degli animali. Ricordo, tra i tanti vegetariani, Pitagora, Nasone, Plutarco, Leonardo Da Vinci, Lev Tolstoi, George Bernard Shaw, Mahatma Gandhi, Albert Einstein, Isaac Bashevis Singer, Tiziano Terzani.
Albert Schweitzer, medico, teologo e filosofo tedesco, premio Nobel per la pace, impegnato come missionario in Africa e  sostenitore dei diritti animali, scrisse:
«Coloro che antepongono i diritti degli umani a quelli degli animali non hanno coscienza che la pietà è una sola come la compassione.»
Riccardo B.http://www.animalstation.it/public/wordpress/?p=54

VIVISEZIONE

VIVISEZIONE
Orrore
dolore
sangue
martirio....
Vivisezione
palcoscenico di morte
requiem di pietà
apologia di superbia
mai scorderò
ne saprò perdonare
la linfa violenta
che la nutre
il cinico alimento
che la sostiene
trascinando nel barbaro
dell'indifferenza più turpe
chi ne ha fatto l'emblema
della propria carriera
seppellendo la scienza
negli oscuri anfratti
d'un retaggio barbarico
fradicio di sangue innocente
su cui si pretende
costruire la vita.
Con abissale mestizia
ed acutissima rabbia
celebriamo ogni giorno
la morte dell'uomo.

martedì 7 febbraio 2012

Animali da salvare

Animali da salvare
San Valentino può essere l’occasione per regalare alla persona amata un’adozione a distanza di uno dei cani di cui si prende cura la Lav. Ci sono diverse formule che si possono scegliere: l’adozione una tantum, in un unico contributo minimo di 30 euro; oppure, l’Amico di un anno, con un contributo minimo di 186 euro. Il vostro compagno riceverà via email un “certificato d’adozione per gli innamorato” personalizzato e, nel caso dell’adozione annuale, ogni tre mesi verrà aggiornato sui progressi psico-comportamentali dell’animale. L’adozione a distanza può essere fatta in maniera molto semplice compilando il form on line

lunedì 6 febbraio 2012

IL LIBRO DI ANDREA SCANZI

Ogni cane di razza ha un pedigree. Ogni cane non di razza sembra disegnato da un architetto pazzo. Ognuno di loro ha caratteristiche, ora categorizzate e ora non categorizzabili. Mai nessuno, o quasi, che abbia pensato a un pedigree dei padroni di cani. Ne esistono di tutti i tipi. E se è vero che il cane somiglia sempre al padrone, è vero che i difetti derivano tutti dal secondo e i pregi sopravvivano a dispetto dell'uomo.
C'è la Donna Borsa. Tiene un cane come se fosse un mascara, lo nasconde nella Louis Vuitton e quando si soffia il naso incipriato a volte confonde il kleenex col pelo dell'animale bonsai. Di solito ha un cane femmina - così da potersi sentire più bella di lei - ma può anche avere un cane maschio - così da potersi sentire desiderata.
CANI E SOSIACANI E SOSIA C'è l'uomo Palestrato. Possiede soltanto molossoidi. Si vanta che gli somiglino, anzitutto nell'incutere paura. Se possiede un doberman, è gigante come nessun altro. Se possiede un pitbull, non fa combattimenti ma potrebbe farli. (..) Ogni suo cane è un'estensione fallica. Ogni suo cane non ha mai erezioni affettive. C'è la Coppia Che Non Ha Avuto Figli e quindi ha preso un cane. Lo vezzeggia, lo fa dormire sul letto, salire sul tavolo. Lo umanizza per non sentirsi sola. Alla fine il cane sembrerà come un libro lontano di Oriana Fallaci.
C'è l'Uomo Solitario che possiede un cane perché aiuta l'abbordaggio e fa tanto esistenzialista pensoso. C'è la Donna Poverino, che non sa brontolare il cane perché, appunto, è "poverino". Col passare degli anni, il cane avrà le fattezze del compagno di classe grasso che tutti prendevano in giro tranne sua madre. Quella che lo rimpinzava. Quella che aveva anche un cane-poverino (..). C'è il Padrone Lupo, per cui il cane è solo un sistema d'allarme semovente. Preferirà pastori, meglio se incazzosi. Non presterà mai troppa attenzione alle sue esigenze e si vanterà con gli amici di quanto sia bravo a disperdere gli estranei con la sola imposizione della mandibola.
CANI E SOSIACANI E SOSIA C'è l'Uomo Cacciatore, che non potendo più cacciare suoi simili si è dato ai tordi. Forse perché, in intelligenza, gli somigliano - e non in difetto. Avrà cani da riporto, che non riporteranno mai indietro riconoscenza. Consapevoli che andrebbe sprecata. C'è la Donna Cappotto, che veste i cani male come si veste lei. Male. In tutto ciò, va detto, risiede una certa coerenza. C'è l'Uomo Abbandonante, che lascia i cani soli d'estate, e poi quando vede i servizi in tivù sui canili si commuove. C'è l'Uomo Che Incatena. Ha sempre tenuto alla corda il cane, relegato in giardino e comprato quando il figlio era piccolo . Poi il figlio è cresciuto, la mamma imbiancata e quel cane non è più stato liberato dalla sua impiccagione legalizzata.
CANI E SOSIACANI E SOSIA C'è il lettore, che magari prende un cane perché il protagonista del suo libro migliore, o film, o disco, aveva un cane. E allora lui lo prende. Come fosse il Calvados dell'Alligatore. E quasi sempre ci fa amicizia, perché il Lettore fatica a vivere ma non a sognare. E il cane, qualsiasi cane, appartiene più al sogno che alla vita. C'è l'Anziana Che Frequenta I Veterinari come i vecchi frequentano il bar. Come quelli che leggono i necrologi per accertarsi di non essere ancora morti. (..) Il veterinario è il medico che mai ha avuto, l'ultimo aggancio alla dimensione terrena.
L'ultimo abbaio lanciato a caso contro il mondo. C'è l'Educatore, che insegna al suo cane come dare la zampa e mettersi a cuccia, dimenticandosi di imparare a volergli bene. C'è il Tartufaio, che ha acquistato un Lagotto per cercare tartufi che mai troverà e che dirà di aver trovato, comprandoli sotto casa ed esibendoli alla moglie con la fierezza di chi entra al bar raccontando di avere appena fatto sesso con Jennifer Connelly. Al bar fingeranno di credergli. La moglie, no. E' per quello che i mariti non stanno quasi mai a casa. C'è la Donna Fango, che il cane non si può perché sporca. C'è l'Uomo Pelo, che il cane non si può perché spela. Di solito l'Uomo Pelo è calvo, anche da qui la sua repulsione canina. A chi tutto, a chi niente.
C'è il padrone Farmaco, che (..) sottopone a mille check-up il cane nella speranza che, se sta bene lui, sta bene anche il Padrone. Non si fa le analisi del sangue dal governo Rumor, durante il quale peraltro neanche era nato, ed è un Woody Allen al contrario. Per ogni sintomo che avverte, dal medico non va mai. Però in compenso ci porta il cane. Sia un cane erotomane come lui. C'è la Frigida, che ha un cane asessuato come lei. C'è l'Astemia, che ha paura dei cani e sicuramente neanche beve.
CANI E SOSIACANI E SOSIA C'è l'Uomo Col Pedigree e la Donna Da Canile, il primo che vuole solo un cane bello, la seconda che vuole solo un essere da salvare. C'è il Violento e la Crocerossina, il Debole e la Coccolona, lo Scrittore e la Spettatrice. Ci sono loro e tanti altri ancora. Ci siamo noi. mai che guarisca per osmosi. C'è il Dressagista, che porta a spasso il cane come il cavallerizzo il cavallo. Nel suo caso, gli ostacoli da saltare sono le cacche nel marciapiede, che scavalca piroettando e citando Sergei Bubka.
C'è l'Animalista, che scotennerebbe il collega ma guai a chi osa mangiare in sua presenza un'alga, anch'essa frutto di Madre Natura - mentre il collega, al massimo, è figlio della serva.(..) C'è quello che il cane non lo ha mai avuto. Quello che lo ha avuto e non lo voleva. Quello che ce l'ha ed era meglio se non ce l'aveva. C'è la Canara, che porta i suoi dodici randagi a spasso quando viene il tramonto. C'è il Canaro, che una volta mi pare finì pure in cronaca. C'è l'Hippy, che chiede l'elemosina in centro e tu gliela fai, se gliela fai, non perché è povero ma perché ti ha intenerito il cane.
 Un cane è un’ombra discreta, un amico fedele, un’anima sperduta. Senza una guida sicura, rispettosa e amorevole, sarà un essere vivente senza bussola né gioia.
La vita di un cane dipende dalle tue vibrazioni. Da quello che sei dentro. Da quanto sei riuscito a entrare in sintonia con lui. Da quanto sei riuscito ad abbattere il muro della menzogna.
Con un cane devi essere essenziale. Come in un romanzo.
Non insegnate ai bambini la vostra morale, è così stanca e malata. Cantava qualcuno.
Non insegnate ai cani le vostre cattive vibrazioni, sono così bieche e sbagliate. Abbaiava qualcuno.Un libro, quello di Andrea Scanzi, che è da leggere con ampi respiri.

domenica 5 febbraio 2012

Piccoli animali e grande freddo Ecco come sfamarli e salvarli


UCCELLINI: è opportuno esporre sui balconi delle piccole mangiatoie (ne esistono già pronte), che siano ben visibili e contenenti piccoli pezzettini di grasso e carne avanzata, croste di formaggio, briciole di dolci, frutta fresca e secca e miscele di semi. Attenzione però, le mangiatoie vanno messe in zona non raggiungibile dai gatti.
Da tenere presente che con il freddo eccezionale di questi giorni, senza aiuti, più della metà passeri, merli, fringuelli, pettirossi, storni e cinciallegre, non sopravvive al gelo e alla mancanza di cibo.

GATTI E  CANI RANDAGI: Anche in questo caso è opportuno mettere le ciotole del cibo secco e umido in una zona riparata.Stare attenti a non mettere nelle ciotole  i croccantini che con l' umidità rischiano di rovinarsi, e anche la pappa umida potrebbe anche congelare.
E' necessario cambiare il cibo due volte al giorno e lasciare in luogo riparato anche la ciotola dell'acqua fresca. Importante anche mettere a terra delle coperte in modo che cani e gatti possano trovare un pò di riparo specialmente nelle zone più fredde.

ALTRI ANIMALI SELVATICI: E' indispensabile seguire i consigli del Corpo Forestale dello Stato, e prima di prendere qualsiasi iniziativa rivolgersi al numero telefonico 1515.

sabato 4 febbraio 2012

Esiste un paradiso anche per i cani. Per loro che hanno tanto dato, per loro che sono stati abbandonati, maltrattati, ignorati, vivisezionati. Loro sono i veri angeli! Loro che hanno posseduto bellezza senza vanità, forza senza insolenza, coraggio senza ferocia e tutte le virtù dell'uomo senza i suoi vizi"
Dio ha creato il Paradiso sulla Terra e l'uomo non se ne è mai accorto.
"Devo interpretare la vita che mi circonda nello stesso modo in cui interpreto la mia. La mia vita è molto significativa per me. La vita che mi circonda deve essere significativa per se stessa. Se mi aspetto che gli altri rispettino la mia vita, io devo rispettare quella degli altri, per quanto strana mi possa sembrare. E non solo la vita umana, ma la vita di tutti gli esseri.....L'etica, come viene intesa nel mondo occidentale, è stata finora limitata ai rapporti tra uomini. Ma questa etica è limitata. Abbiamo bisogno di un'etica più vasta, che includa anche gli animali". Ed aggiungo: tutta la Natura.
Albert Schweitzer, medico, teologo protestante, missionario, insigne organista, studioso ed esecutore delle opere di Bach, premio Nobel; (1875 -1965)

 Non si può permettere che qualcuno consideri leggero il peso delle proprie responsabilità. Finché vengono perpetrati tanti maltrattamenti ai danni degli animali, finché i gemiti degli animali assetati, imprigionati in vagoni merci, continuano a non essere ascoltati, finché tanta brutalità ha la meglio nei nostri mattatoi... siamo tutti colpevoli. Ogni essere vivente è prezioso proprio perché vive, perché rappresenta una delle manifestazioni evidenti di quel mistero che chiamiamo vita" Albert Schweitzer

oggi l'Olocausto e quello degli animali

"Sopravvissuto all'Olocausto, l'ebreo Premio Nobel per la letteratura Isaac Bashevis Singer per primo ha denunciato la sconcertante somiglianza fra il trattamento degli ebrei durante l'Olocausto e quello degli animali allevati a scopo alimentare, notando che le tecniche di soppressione di massa usate per gli animali erano già state impiegate sugli esseri umani.....Dopo avere realizzato che tutte le oppressioni appartengono a un'unica pianta, diventò vegetariano, essendogli chiaro che la giustizia e la pietà non ammettono - e non devono ammettere - limiti, e che non si può parlare di pace con la bocca piena delle vittime della violenza..... Come le vittime dell'Olocausto, gli animali sono strappati alle loro famiglie, trasportati sotto le peggiori intemperie, costretti a vivere dentro recinti angusti e poi incolonnati verso la morte. E che lo si voglia ammettere oppure no, tutti gli animali condividono l'un l'altro la capacità di provare dolore, paura e solitudine.....Ciò che forse più colpisce dell'Olocausto è che mentre milioni di esseri umani venivano coperti di sputi, insultati, strappati alla famiglia, picchiati e condotti alla morte, tanti altri milioni stavano a guardare, evitando però di vedere l'ingiustizia da cui essi non erano colpiti.


Una lettera in cui Edgar Kupfer-Koberwitz, scrittore tedesco, (1906-1991), superstite del campo di concentramento di Dachau, spiega le ragioni della sua scelta vegana:

"Caro amico, mi chiedi perché non mangio carne e ti domandi per quale ragione mi comporto così. Forse pensi che ho fatto un voto o una penitenza che mi priva di tutti i piaceri gloriosi del mangiar carne.Pensi a bistecche gustose, pesci saporiti, prosciutti profumati, salse e mille altre meraviglie che deliziano gli umani palati; certamente ricordi la delicatezza del pollo arrostito. Vedi, io rifiuto tutti questi piaceri e tu pensi che solamente una penitenza, o un voto solenne, o un grande sacrificio possa indurmi a negare questo modo di godere la vita e che mi costringa ad una rinuncia.Sei sorpreso, chiedi: Ma perché e per quale motivo?Te lo chiedi con intensa curiosità e pensi di poter indovinare la risposta. Ma se io ora cerco di spiegarti la vera ragione in una frase concisa, tu rimarrai nuovamente sorpreso vedendo quanto sei lontano dal vero motivo. Ascolta: io rifiuto di mangiare animali perché non posso nutrirmi con la sofferenza e con la morte di altre creature. Rifiuto di farlo perché ho sofferto tanto dolorosamente che le sofferenze degli altri mi riportano alle mie stesse sofferenze. So che cos'è la felicità e so che cos'è la persecuzione. Se nessuno mi perseguita, perché dovrei perseguitare altri esseri o far sì che vengano perseguitati?

martedì 31 gennaio 2012

Fermiamo i voli dell'orrore !! Condividete per favore !!


Fermiamo i voli dell'orrore !! Condividete per favore !!!! Fermiamo questo carico......

Mercoledì 1 febbraio AirFrance-KLM caricherà su un suo aereo 60 macachi destinati ad uno dei più noti laboratori di vivisezione americani, lo Shin Nippon Biomedical Laboratories.
Aiutateci a fermare questo trasporto e chiedere che AirFrance prenda una posizione netta per il futuro, cessando di essere il
mezzo con il quale migliaia di animali ogni anno finiscono sui tavoli operatori dei laboratori di tutto il mondo!

I tempi sono stretti, ma è ora di farsi sentire e di agire: mercoledì 60 macachi partiranno chiusi in piccole gabbie di legno dall’allevamento Bioculture, sulle isole Mauritius, per un terribile viaggio di circa 80 ore, anticamera dell’inferno in cui saranno utilizzati per test di tossicità.
Le scimmie verranno trasportate da AirFrance fino a Parigi, dove dopo uno scalo andranno negli Stati Uniti, aeroporto di Chicago, con un altro volo della stessa compagnia.
Dopo questo lungo viaggio aereo verranno caricate su un
camion, con il quale entreranno in uno dei peggiori laboratori americani.

Lo Shin Nippon Biomedical Laboratories è stato recentemente smascherato da un suo stesso lavoratore, che ha inviato all’associazione americana Peta un video e delle foto di macachi mutilati, altri con tubi collegati alla loro schiena attraverso i quali pompare liquidi chimici, animali senza cure veterinarie e vene esplose per i continui prelievi di sangue fatti giorno dopo
giorno. Simile sarà la sorte di 60 individui strappati alle foreste
dell’isola Mauritius, che dovrebbero arrivare in America il 2 febbraio.

Il video dello Shin Nippon Biomedical Laboratories:
http://www.youtube.com/watch feature=player_embedded&v=oFCCsm_qT1Y

I tempi sono stretti, ma non tutto è perduto, e speriamo di poter fermare questo carico, così come successo precedentemente con altri carichi di diverse compagnie aeree! Chiediamo ad AirFrance-KLM di farla finita con i voli della tortura una volta per tutte!

Scrivi immediatamente una mail all’ufficio cargo di AirFrance-KLM e ai seguenti indirizzi. Scrivi più mail, intasa la loro posta, telefona, fatti sentire!
--------------------------------------------------

*Servizio clienti AirFrance in Italia: 848 884466

*Ufficio nazionale AirFrance a Roma: Tel: 06 48791545 - 06 48791423

*Blocco mail a cui scrivere (in inglese):
Jaques.Leijssenaar@klmcargo.com, customer-service.blq@afklcargo.com,
customer-service.LHR@klmcargo.com, ics.info@afklcargo.com,
cargo.communications@klmcargo.com, palawson@airfrance.fr,
thlangiano@airfrance.fr, tobaker-ext@airfrance.fr, paligora@airfrance.fr,
gaudence.ngoty@klmcargo.com, debabrata.bhattacharya@klmcargo.com,
elena.dumitrache@klmcargo.com, fadieudonne@airfrance.fr,
hamoumouni@airfrance.fr, jskere@airfrance.fr, kaakhtar@airfrance.fr,
kbp@sky-xs.com, klmcargo@expolanka.com, klvuthi@airfrance.fr,
mail.afklcargo.ireland@airfrance.fr, mail.cargosales.cgn@airfrance.fr,
mail.cargosales.fra@airfrance.fr, mail.cargosales.grz@airfrance.fr,
cralmeida@airfrance.fr, suabreu@airfrance.fr, a.ribeiro@klmcargo.com,
jorge.pereiradacosta@klmcargo.com, jan.krems@klmcargo.com,
alpages@airfrance.fr, docataldo@airfrance.fr, gianluca.andolfi@klm.com

Lettera tipo (in inglese):
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Dear Air France-KLM Cargo representative,

I’m writing to you today to express my disappointment and displeasure at the fact that your company continues to transport animals to laboratories, despite overwhelming public and scientific opinion that animal experimentation is both unacceptable and unnecessary.

On february 1st 60 macaque monkeys will be shipped on AirFrance-KLM cargo planes from Mauritius to the notorious american lab Shin Nippon Biomedical Laboratories.
I ask you to stop this shipment and rethink your company’s policy on the transport of lab animals.

Animals in laboratories endure extreme suffering in cruel and scientifically pointless experiments, including being forced to inhale noxious gasses, being force-fed chemicals and injected with poisons, before being left to suffer and die with minimal care or consideration for their needs.

I ask that you use your influence within Air France-KLM to stop the feb. 1st shipment of 60 macaque monkeys from Mauritius to the Us and bring your company in line with the majority of air cargo transporters who refuse to transport animals destined for the vivisection industry.

Sincerely,
***nome***

www.nemesianimale.net

lunedì 30 gennaio 2012

Questa è la storia di un'amicizia.


Questa è la storia di un'amicizia. Lei è un bel segugio di poco più d'un anno d'età, si chiama Stella e stava per morire tra sofferenze atroci. Carrettoni però, un beagle maschio a cui, chissà perché, è stato appioppato questo strano nome, ce l'ha fatta a salvarla. Non è stato facile però. E se leggendo questa storia vi commoverete non abbiate vergogna, perché è davvero una storia commovente.
Siamo nei boschi del Cagliaritano, Sardegna meridionale, e alcuni volontari della Lipu stanno battendo un'ampia zona, selvaggia e impervia, alla ricerca delle tante trappole con cui i bracconieri illegalmente catturano una quantità di uccelli e di altri animali, come gatti selvatici, martore e volpi. Per farsi un'idea del danno provocato e delle sofferenze connesse, si pensi che solo in quella battuta la Lipu ha scoperto oltre 2.500 lacci in crine o nylon.
Amici senza se e senza ma
Ebbene, a un certo punto due volontari, Giovanni Malara e Angelo Scuderi, vengono attratti - erano in località S'Arcu su Schisorgiu di Assemini - dal lamento ripetuto di un cane che ulula e guaisce disperatamente. Erano due giorni, seppero poi, che si udivano quei richiami agghiaccianti. Scoprirono così la povera Stella, già piuttosto in cattive condizioni, che era casualmente rimasta intrappolata da un laccio d'acciaio a nodo scorsoio concepito dai bracconieri per catturare cinghiali. Tanto più la povera bestia si divincolava e tanto più veniva straziata da quello strumento. Sarebbe certo morta, se non fossero intervenuti. E accanto a lei c'era il fido Carrettoni, che la riscaldava col suo corpo e la confortava leccandola, e che abbaiava senza sosta per attrarre l'attenzione. È stato proprio grazie al suo comportamento che i volontari della Lipu l'hanno trovata e hanno potuto per tempo liberarla e riportarla, col suo amico beagle, dal suo padrone. Esiste un video del salvataggio di Stella e dell'affettuoso comportamento di Carrettoni  video(visibile in questa pagina). E se ho scritto che la storia è commovente, le immagini del video lo sono ancor di più.
Il comportamento di Carrettoni, volendo, potremmo anche definirlo eroico. Ma sarebbe, comunque, un eroismo «normale», perché i cani sono così, è nella loro natura. L'altruismo e il reciproco soccorso sono connaturati al loro modo d'essere, fanno parte della loro storia evolutiva di animali sociali. Fin da quando erano lupi si son sempre aiutati l'uno con l'altro, perché la forza della muta sta proprio lì. Ed ora che, con l'addomesticamento, da quindicimila anni di questo legame affettivo fa parte, grazie all'imprinting, anche l'uomo, non dovremmo scordarcelo mai questo dovere. Mai tradire un cane, cioè, mai abbandonarlo. Perché, così come Stella sapeva di poter contare su Carrettoni, il nostro cane è per sua natura sicuro di poter sempre contare su di noi
: il cane salva l'amica e ci insegna che cos'è l'altruismo  fonte corriere della sera it
http://www.corriere.it/animali/11_febbraio_19/il-beagle-che-resto-accanto-al-segugio-in-trappola-danilo-mainardi_055548dc-3bfe-11e0-b39a-01c3e2bb173c.shtml

Segnaliamo 2 petizioni internazionali per salvare le foche:

Segnaliamo 2 petizioni internazionali per salvare le foche:
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1. Petizione al governo della Nuova Scozia (Canada) per chiedere di
fermare la caccia alla fofca grigia, in cui vengono uccisi 60.000
cuccioli ogni anno:
http://e-activist.com/ea-campaign/clientcampaign.do?ea.client.id=107&ea.campaign.id=9494


2. Petizione all'ambasciatore del Canada che chiede di sostenere la
proposta di legge del senatore Mac Harb di vietare in toto la caccia
alle foche in Canada:
http://e-activist.com/ea-campaign/clientcampaign.do?ea.client.id=107&ea.campaign.id=6097

In entrambe le petizioni, i campi da compilare, per chi non sa
l'inglese, sono, nell'ordine:
Nome
Cognome
Indirizzo (via e numero)
Indirizzo (lasciare vuoto)
Citta'
Regione (lasciare vuoto)
CAP
Nazione
indirizzo mail

e poi premete il bottone Submit.


La caccia alle foche è un uso responsabile di una risorsa sostenibile”. Con queste agghiaccianti parole, Gail Shea, Ministro federale della Pesca canadese, ha dato il via alla nuova stagione della mattanza dei cuccioli e delle mamme di foca canadesi. Si parte dalla zona di Hay Island per poi estendersi e continuare nel Golfo di San Lorenzo, per proseguire nel Newfoundland.
Un’attività crudele e anacronistica, che viola i diritti basilari degli animali e sottopone le foche ad un terribile strazio: una “tradizione” che prevede il massacro delle foche a colpi di piccone.
Per combattere tutto questo, da anni, gli animalisti canadesi hanno girato decine di video, che mostrano i pescatori in azione durante la mattanza che colora il mare di rosso sangue. se la popolazione civile è contraria (almeno per la gran parte) a questo tipo di attività, il ministro Shea difende questa tradizione per proteggere le circa 6.000 famiglie coinvolte - in modo diretto o indiretto - in questo business, che garantisce posti di lavoro e stabilità economica.
Ma la Shea non si è limitata a giustificare la mattanza: si è rivolta direttamente al WTO (World Trade Organization, ovvero l’organizzazione mondiale del commercio) per contrastare la (saggia) decisione dell’Unione Europea di interrompere l’importazione dei derivati di foca (mentre, come avevamo già visto restano aperti gli sbocchi sul mercato cinese).Il ministro federale della Pesca canadese è stata più volte oggetto di critiche e in uno dei suoi ultimi interventi ha ricevuto addirittura una torta in faccia (rigorosamente un dolce vegan) da alcuni dimostranti animalisti. Evidentemente non è bastato, ma la battaglia è ancora aperta: gli animalisti canadesi filmeranno ancora una volta la mattanza e mostreranno gli agghiaccianti documenti sulle foche proprio in occasione degli appuntamenti organizzati dalle autorità.

sogni d,oro

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questo blog e per i nostri amici animali.sono contro ad ogni tipo di maltrattamento.contro l,abbandono,contro a chi mangia carne,ad ogni tipo di sperimentazione chi indossa pelliccie,contro la caccia.perche un animale merita di vivere .gli animali sono la vita.la loro fine sarà la nostra.in questo blog ci sono diverse cose carine divertiti a scoprirle.lascia un commento se ami gli animali.ciao

boxino marquee con sfondo gatti liberamente prelevabile da marnu.splinder.com
 
“Gaetano la città ti ricorda”
Caro Gaetano, dopo tante ricerche,e tanti dubbi sulla tua
scomparsa , ti abbiamo ritrovato. Ma come non ci
aspettavamo. Sei riuscito a turbare tutti noi, tuoi
concittadini.

Il tuo abbaiare, ormai per noi cittadini era diventato una
musica.

Caro Gaetano,dove sarai ora?dove avrai intrecciato la tua
anima?

Con i tuoi colori e la dolcezza dei tuoi occhi, sei riuscito
a plagiare tutti noi.

E soprattutto, ci hai molte volte unito tutti attorno a te.
Ad osservarti.

Sei stato sempre presente nelle manifestazioni che ci hanno
riguardato, come a darci la carica e la fiducia, che
sicuramente ci mancheranno in futuro.

Quest’ anno in prima fila alla processione del nostro santo
patrono ci sarà un posto vuoto,
ma ricordati Gaetano, non
sarà vuoto. Perche la tua anima, sarà cullata da tutti
noi studenti lentinesi. Ti terremo in un posto del nostro cuore.

RIPOSA IN PACE GAETANO


Quando incontri un randagio..cosa fare ?

Quando incontri un randagio..cosa fare ? Il randagio pensa e sente quello che penserebbe e sentirebbe un piccolo bambino abbandonato dalla madre in un grande mercato affollato di gente Quando si incontra un cane vagante il primo istinto è quello di prenderlo e metterlo al sicuro. La valutazione è qualche volta difficile bisogna fare alcune considerazioni: il cane potrebbe essere scappato da una casa vicina;potrebbe essere un cane libero accudito; potrebbe avere la libertà di allontanarsi da dove risiede;potrebbe stare (momentaneamente) al seguito di una cana in calore ( che non vediamo ); potrebbe stare alla ricerca della “strada di casa”;il potenziale “proprietario/a potrebbe stare disperatamente alla ricerca del cane smarrito;potrebbe far parte di un branchetto“affettivamente”molto unito ed essersi momentaneamente allontanato;Intervenire,qualche volta,significa rovinargli la vita per sempre! intervenire con consapevolezza: il cane deve essere in reale pericolo;dovrebbe essere avvistato per più giorni consecutivi; dovrebbe avere un cattivo aspetto fisico;dovrebbe orientarsi male nel traffico(se c’è)e ignaro dei pericoli; dovrebbe vagare in un luogo lontanissimo dalle abitazioni;dovrebbe avere un andatura incerta ed indecisa sulla direzione di marcia; in questo caso bisogna sicuramente intervenire . quello che si dovrebbe fare subito dopo: cercare di prenderlo senza creargli traumi; portarlo da un veterinario per accertarsi che non abbia riconoscimenti (tatuaggio o microchip);cercare di trovargli una sistemazione momentanea in una casa per farlo tranquillizzare;fargli una foto,un volantino ed appenderlo (in gran numero di copie) nel raggio di ca 2/3 km dal luogo dove è stato preso;Mettersi in contatto con associazioni per un’eventuale adozione;nel caso fosse difficoltosa la sua custodia, contattare pensioni a lunga degenza e canili;contattare carabinieri e servizi veterinari asl per accertarsi se c'è una denuncia di scomparsa depositata agli atti. , Consulta l'anagrafe canina