mercoledì 13 ottobre 2010

il cane che seguiva Sarah cerca casaa per sempre

AVETRANA – Per due anni è stata la famiglia Pisanò a prendersi cura di lei. Ora Saetta cerca una nuova casa. «Abbiamo già fatto abbastanza per assisterla, che siano altri adesso a mantenerla». A parlare è Anna Pisanò, l’ex amica della famiglia Misseri che si lamenta dell’indifferenza che la gente ora mostra nei confronti della cagna di Sarah Scazzi. Saetta è la randagia adottata dalla quindicenne uccisa il 26 agosto del 2010. L’aveva raccolta dalla strada quando era ancora una cucciola e da quel giorno non si era mai separata dall’animale che curava e sfamava. Anche il pomeriggio della tragedia la meticcia si trovava davanti il garage di via Deledda da dove per più di un mese dopo non si è più mossa.  La presenza dei curiosi e delle telecamere che piantonavano quei luoghi avevano poi costretto Saetta a rifugiarsi a casa dei Pisanò che ora non se la sentono più di badare a lei. «Abbiamo già altri quattro randagi e le nostre finanze non ci permettono ulteriori sforzi», spiega la signora Anna che dopo il recente matrimonio della figlia ha perso un altro sostegno in casa. «Prima tutti facevano a gara per adottarla, anche le associazioni animaliste, adesso di Saetta nessuno più vuol sentirne parlare», commenta Anna infastidita anche da certi comportamenti di alcuni vicini. «Hanno detto che Saetta è aggressiva quando non è vero e che vogliono fare la denuncia ai carabinieri: che la facessero così vengono e la portano via», si sfoga l’ex amica intima di Sabrina Misseri divenuta ora testimone chiave della sua accusa. «Noi vogliamo bene a Saetta e non vogliamo sbarazzarcene ma per i nostri cani spendiamo già 150 euro al mese di alimenti e medicine e purtroppo dobbiamo rinunciare a qualcosa».
aveva scoperto l'assassino.AVETRANA (11 ottobre) - Un nome non ce l’ha. Era conosciuto nella zona per essere il cane che seguiva Sarah. Lei lo accarezzava spesso e il buon randagio ricambiava restandole sempre accanto, in quel percorso fino a casa di Sabrina. Le faceva da “scorta”, raccontavano i vicini della zona di via Deledda, anche cinque-sei volte al giorno. Del particolare rapporto tra Sarah e questo cagnolino avevamo già scritto nei giorni della scomparsa. E avevamo anche detto che, il pomeriggio del 26 agosto, il randagio era rimasto diverse ore davanti a casa Misseri, in via Deledda. Ce lo aveva raccontato un ragazzo che abita in zona, un volontario della protezione civile di Avetrana. Il giovane parlava del tragitto di Sarah affiancata dal cagnolino come di un fatto abituale, che avveniva appunto più volte al giorno, tutti i giorni. E gli avevamo chiesto dove fosse il cane il 26 agosto. La risposta fu secca: «È stato tutto il pomeriggio davanti alla casa di Sabrina», ci disse il ragazzo. Ma la posizione di quel cane davanti alla villa di via Deledda il pomeriggio della scomparsa di Sarah sembrò apparentemente casuale. Anche perché Sabrina continuava ad affermare che Sarah, a casa sua, non era mai arrivata. Oggi, rileggendo l’omicidio di Sarah, si può affermare che il fedele amico a quattro zampe aveva capito per primo dove Sarah fosse finita. Aveva scoperto il luogo dell’assassinio prima degli investigatori. E, a suo modo, aveva cercato di comunicarlo. Un indizio, nella concitata fase delle ricerche, che non era sembrato di valore ai fini investigativi. Adesso vaga per le vie della zona, ma è quasi sempre accucciato. Forse gli mancano le affettuose carezze della dolce Sarah.
ci sarà qualcuno per lui una famiglia un tetto?

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