lunedì 6 febbraio 2012

IL LIBRO DI ANDREA SCANZI

Ogni cane di razza ha un pedigree. Ogni cane non di razza sembra disegnato da un architetto pazzo. Ognuno di loro ha caratteristiche, ora categorizzate e ora non categorizzabili. Mai nessuno, o quasi, che abbia pensato a un pedigree dei padroni di cani. Ne esistono di tutti i tipi. E se è vero che il cane somiglia sempre al padrone, è vero che i difetti derivano tutti dal secondo e i pregi sopravvivano a dispetto dell'uomo.
C'è la Donna Borsa. Tiene un cane come se fosse un mascara, lo nasconde nella Louis Vuitton e quando si soffia il naso incipriato a volte confonde il kleenex col pelo dell'animale bonsai. Di solito ha un cane femmina - così da potersi sentire più bella di lei - ma può anche avere un cane maschio - così da potersi sentire desiderata.
CANI E SOSIACANI E SOSIA C'è l'uomo Palestrato. Possiede soltanto molossoidi. Si vanta che gli somiglino, anzitutto nell'incutere paura. Se possiede un doberman, è gigante come nessun altro. Se possiede un pitbull, non fa combattimenti ma potrebbe farli. (..) Ogni suo cane è un'estensione fallica. Ogni suo cane non ha mai erezioni affettive. C'è la Coppia Che Non Ha Avuto Figli e quindi ha preso un cane. Lo vezzeggia, lo fa dormire sul letto, salire sul tavolo. Lo umanizza per non sentirsi sola. Alla fine il cane sembrerà come un libro lontano di Oriana Fallaci.
C'è l'Uomo Solitario che possiede un cane perché aiuta l'abbordaggio e fa tanto esistenzialista pensoso. C'è la Donna Poverino, che non sa brontolare il cane perché, appunto, è "poverino". Col passare degli anni, il cane avrà le fattezze del compagno di classe grasso che tutti prendevano in giro tranne sua madre. Quella che lo rimpinzava. Quella che aveva anche un cane-poverino (..). C'è il Padrone Lupo, per cui il cane è solo un sistema d'allarme semovente. Preferirà pastori, meglio se incazzosi. Non presterà mai troppa attenzione alle sue esigenze e si vanterà con gli amici di quanto sia bravo a disperdere gli estranei con la sola imposizione della mandibola.
CANI E SOSIACANI E SOSIA C'è l'Uomo Cacciatore, che non potendo più cacciare suoi simili si è dato ai tordi. Forse perché, in intelligenza, gli somigliano - e non in difetto. Avrà cani da riporto, che non riporteranno mai indietro riconoscenza. Consapevoli che andrebbe sprecata. C'è la Donna Cappotto, che veste i cani male come si veste lei. Male. In tutto ciò, va detto, risiede una certa coerenza. C'è l'Uomo Abbandonante, che lascia i cani soli d'estate, e poi quando vede i servizi in tivù sui canili si commuove. C'è l'Uomo Che Incatena. Ha sempre tenuto alla corda il cane, relegato in giardino e comprato quando il figlio era piccolo . Poi il figlio è cresciuto, la mamma imbiancata e quel cane non è più stato liberato dalla sua impiccagione legalizzata.
CANI E SOSIACANI E SOSIA C'è il lettore, che magari prende un cane perché il protagonista del suo libro migliore, o film, o disco, aveva un cane. E allora lui lo prende. Come fosse il Calvados dell'Alligatore. E quasi sempre ci fa amicizia, perché il Lettore fatica a vivere ma non a sognare. E il cane, qualsiasi cane, appartiene più al sogno che alla vita. C'è l'Anziana Che Frequenta I Veterinari come i vecchi frequentano il bar. Come quelli che leggono i necrologi per accertarsi di non essere ancora morti. (..) Il veterinario è il medico che mai ha avuto, l'ultimo aggancio alla dimensione terrena.
L'ultimo abbaio lanciato a caso contro il mondo. C'è l'Educatore, che insegna al suo cane come dare la zampa e mettersi a cuccia, dimenticandosi di imparare a volergli bene. C'è il Tartufaio, che ha acquistato un Lagotto per cercare tartufi che mai troverà e che dirà di aver trovato, comprandoli sotto casa ed esibendoli alla moglie con la fierezza di chi entra al bar raccontando di avere appena fatto sesso con Jennifer Connelly. Al bar fingeranno di credergli. La moglie, no. E' per quello che i mariti non stanno quasi mai a casa. C'è la Donna Fango, che il cane non si può perché sporca. C'è l'Uomo Pelo, che il cane non si può perché spela. Di solito l'Uomo Pelo è calvo, anche da qui la sua repulsione canina. A chi tutto, a chi niente.
C'è il padrone Farmaco, che (..) sottopone a mille check-up il cane nella speranza che, se sta bene lui, sta bene anche il Padrone. Non si fa le analisi del sangue dal governo Rumor, durante il quale peraltro neanche era nato, ed è un Woody Allen al contrario. Per ogni sintomo che avverte, dal medico non va mai. Però in compenso ci porta il cane. Sia un cane erotomane come lui. C'è la Frigida, che ha un cane asessuato come lei. C'è l'Astemia, che ha paura dei cani e sicuramente neanche beve.
CANI E SOSIACANI E SOSIA C'è l'Uomo Col Pedigree e la Donna Da Canile, il primo che vuole solo un cane bello, la seconda che vuole solo un essere da salvare. C'è il Violento e la Crocerossina, il Debole e la Coccolona, lo Scrittore e la Spettatrice. Ci sono loro e tanti altri ancora. Ci siamo noi. mai che guarisca per osmosi. C'è il Dressagista, che porta a spasso il cane come il cavallerizzo il cavallo. Nel suo caso, gli ostacoli da saltare sono le cacche nel marciapiede, che scavalca piroettando e citando Sergei Bubka.
C'è l'Animalista, che scotennerebbe il collega ma guai a chi osa mangiare in sua presenza un'alga, anch'essa frutto di Madre Natura - mentre il collega, al massimo, è figlio della serva.(..) C'è quello che il cane non lo ha mai avuto. Quello che lo ha avuto e non lo voleva. Quello che ce l'ha ed era meglio se non ce l'aveva. C'è la Canara, che porta i suoi dodici randagi a spasso quando viene il tramonto. C'è il Canaro, che una volta mi pare finì pure in cronaca. C'è l'Hippy, che chiede l'elemosina in centro e tu gliela fai, se gliela fai, non perché è povero ma perché ti ha intenerito il cane.
 Un cane è un’ombra discreta, un amico fedele, un’anima sperduta. Senza una guida sicura, rispettosa e amorevole, sarà un essere vivente senza bussola né gioia.
La vita di un cane dipende dalle tue vibrazioni. Da quello che sei dentro. Da quanto sei riuscito a entrare in sintonia con lui. Da quanto sei riuscito ad abbattere il muro della menzogna.
Con un cane devi essere essenziale. Come in un romanzo.
Non insegnate ai bambini la vostra morale, è così stanca e malata. Cantava qualcuno.
Non insegnate ai cani le vostre cattive vibrazioni, sono così bieche e sbagliate. Abbaiava qualcuno.Un libro, quello di Andrea Scanzi, che è da leggere con ampi respiri.

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