sabato 4 febbraio 2012

oggi l'Olocausto e quello degli animali

"Sopravvissuto all'Olocausto, l'ebreo Premio Nobel per la letteratura Isaac Bashevis Singer per primo ha denunciato la sconcertante somiglianza fra il trattamento degli ebrei durante l'Olocausto e quello degli animali allevati a scopo alimentare, notando che le tecniche di soppressione di massa usate per gli animali erano già state impiegate sugli esseri umani.....Dopo avere realizzato che tutte le oppressioni appartengono a un'unica pianta, diventò vegetariano, essendogli chiaro che la giustizia e la pietà non ammettono - e non devono ammettere - limiti, e che non si può parlare di pace con la bocca piena delle vittime della violenza..... Come le vittime dell'Olocausto, gli animali sono strappati alle loro famiglie, trasportati sotto le peggiori intemperie, costretti a vivere dentro recinti angusti e poi incolonnati verso la morte. E che lo si voglia ammettere oppure no, tutti gli animali condividono l'un l'altro la capacità di provare dolore, paura e solitudine.....Ciò che forse più colpisce dell'Olocausto è che mentre milioni di esseri umani venivano coperti di sputi, insultati, strappati alla famiglia, picchiati e condotti alla morte, tanti altri milioni stavano a guardare, evitando però di vedere l'ingiustizia da cui essi non erano colpiti.


Una lettera in cui Edgar Kupfer-Koberwitz, scrittore tedesco, (1906-1991), superstite del campo di concentramento di Dachau, spiega le ragioni della sua scelta vegana:

"Caro amico, mi chiedi perché non mangio carne e ti domandi per quale ragione mi comporto così. Forse pensi che ho fatto un voto o una penitenza che mi priva di tutti i piaceri gloriosi del mangiar carne.Pensi a bistecche gustose, pesci saporiti, prosciutti profumati, salse e mille altre meraviglie che deliziano gli umani palati; certamente ricordi la delicatezza del pollo arrostito. Vedi, io rifiuto tutti questi piaceri e tu pensi che solamente una penitenza, o un voto solenne, o un grande sacrificio possa indurmi a negare questo modo di godere la vita e che mi costringa ad una rinuncia.Sei sorpreso, chiedi: Ma perché e per quale motivo?Te lo chiedi con intensa curiosità e pensi di poter indovinare la risposta. Ma se io ora cerco di spiegarti la vera ragione in una frase concisa, tu rimarrai nuovamente sorpreso vedendo quanto sei lontano dal vero motivo. Ascolta: io rifiuto di mangiare animali perché non posso nutrirmi con la sofferenza e con la morte di altre creature. Rifiuto di farlo perché ho sofferto tanto dolorosamente che le sofferenze degli altri mi riportano alle mie stesse sofferenze. So che cos'è la felicità e so che cos'è la persecuzione. Se nessuno mi perseguita, perché dovrei perseguitare altri esseri o far sì che vengano perseguitati?

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