giovedì 26 gennaio 2012

in ricordo di angelo


per chi non conosce questo orrore .Orrore a Qualiano (NA): cane evirato e sbudellato lasciato in strada per giorni,nell,indifferenza della gente.Orrendo taglio al pene e non meno raccapricciante all’addome con fuoriuscita dell’intestino. Dolorante ed abbandonato per più tempo, finché Roberta non lo l’ha trovato e caricato in macchina per portarlo dal veterinario..ma angelo e morto con atroci sofferenze,grazie Roberta Miro PER AVER SOCCORSO IL PICCOLO GRAZIE DI CUORE

 
il sindaco di napoli si costituisce parte civile.Interviene il Sindaco Onofaro: ci costituiremo parte civile
Non finirà tra i problematici rifiuti di Napoli. Nel suo caso, per legge, sarebbe stato etichettato come “rifiuto speciale”. Il Sindaco di Qualiano (NA), Salvatore Onofaro, ha promesso che sarà seppellito nel cimitero degli animali, vi sarà pure una targhetta.
Angelo è comunque il frutto di un rifiuto. Non il sostantivo ma il verbo di chi ha permesso questa fine ad un cane randagio, trovato da Roberta Miro (vedi articolo GeaPress) che il Sindaco probabilmente incontrerà questo pomeriggio. Certo che se l’avesse fatto prima, forse Angelo non sarebbe mai esistito, almeno in queste cronache. Sarebbe stato un bene per tutti, non solo per lui.
E’ morto ieri pomeriggio, il cane spellato, sbudellato ed evirato trovato da Roberta dopo giorni di abbandono in strada. Forse sono state proprio le conseguenze del prolungato disinteresse a creare le condizioni affinché Angelo non si potesse più riprendere dalle atroci ferite inferte.
Il Sindaco ha anche promesso che sosterrà le spese legali, ammesso che verrà mai rintracciato l’autore del gesto. Del resto i cani randagi sono del Comune …. L’ignoto che ha torturato Angelo, invece, rischierà al massimo un anno e mezzo di reclusione. Attenzione, di reclusione non di … galera. Ovvero l’insano cittadino, grazie alla legge tanto osannata dagli animalisti, anche nel caso in cui fosse stato trovato in opera con il coltellino, non si sarebbe potuto arrestare. La pena massima della legge contro il maltrattamento (sic!) di animali, infatti, è di molto inferiore a quella prevista per l’arresto in flagranza di reato. Il cittadino con il coltellino avrebbe dovuto subire un processo, oppure accettare un Decreto Penale di condanna (pena ridotta) o addirittura oblare (richiedere di pagare subito qualcosina). Nel caso più grave, ovvero con il processo, si sarebbero dovuti concludere tutti i gradi di giudizio prima che il reato rischiasse di finire in prescrizione. Ma anche in questo caso il cittadino con il coltellino non finirebbe in carcere, molto probabilmente anche nel caso avesse dei precedenti penali. Bisogna vedere di che tipo di precedente si tratti e poi quanto tempo addietro è avvenuto.
Roberta Miro incontrerà il Sindaco e porterà la sua cartellina piena di denunce per maltrattamento di animali. Nel tam tam di internet, sono girati commenti non esattamente gentili nei confronti del Sindaco. Non serve. Il Sindaco però faccia due cose. La prima, si assuma tutte le spese di questo caso. E’ il minimo. La seconda: provveda a fare funzionare la legge sul randagismo e la smetta di ricorrere a canili convenzionati. Sterilizzi i cani di strada. Doti i Vigili o personale ausiliario di lettori di microchip e faccia controllare i cani padronali della sua città. Si faccia promotore, con i suoi colleghi del comprensorio di una analoga politica. I cani non sono rifiuti da abbandonare in strada, sia prima che dopo essere stati utilizzati da menti perverse. Sono anche meno. Se Angelo fosse stato un rifiuto speciale abbandonato in strada, a Napoli, come nelle altre zone d’Italia in emergenza, è previsto l’arresto in flagranza di reato.


ciao piccolo angelo ora sei sul ponte dell,arcobaleno,sulla terra sei stato vittima dell,indifferenza,vittima di un orrore imperdonabile vittima di quello che oggi si chiama mostro ,l,essere umano





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